16.10.2022

SPECIALE – Corretta alimentazione, siamo quello che mangiamo

Il 16 ottobre si celebra la Giornata Mondiale dell'Alimentazione come ogni anno dal 1979 per ricordare l’anniversario della data di fondazione della FAO

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La Giornata Mondiale dell’Alimentazione è stata istituita nel 1979 e coincide con la data di fondazione della FAO. Lo scopo della giornata è sensibilizzare l’opinione pubblica sui temi della povertà, della fame, della malnutrizione e della sicurezza alimentare nel mondo.

Potemmo chiederci se c’è ancora bisogno di parlare di questi temi considerando quanto il mondo si è evoluto in tutti questi anni. Purtroppo la risposta è sì perché, nonostante il progresso, l’innovazione e la crescita economica, troppe persone sono rimaste indietro e non possono permettersi un’alimentazione corretta. Il problema non è tanto nell’offerta perché oggi il cibo prodotto potrebbe sfamare tutti gli abitanti del Pianeta. La vera questione è la sua distribuzione e la disponibilità di cibi nutrienti.

I dati dell’ultimo Report della FAO sullo stato della sicurezza alimentare e della nutrizione nel mondo sono allarmanti. Dopo essere rimasta relativamente invariata dal 2015, nel 2020, la percentuale di persone colpite dalla fame è salita e ha continuato a salire nel 2021, fino al 9,8% della popolazione mondiale, contro l’8% del 2019 e il 9,3% del 2020. Nel 2021, circa 2,3 miliardi di persone (29,3%) in tutto il mondo erano in una situazione di insicurezza alimentare moderata o grave. Rispetto al periodo antecedente lo scoppio della pandemia parliamo di 350 milioni di persone in più.

Se pensiamo alla situazione attuale, sono molte le sfide globali che minano l’accesso ad un cibo sano e nutriente per tutta la popolazione mondiale: pandemia, conflitti armati, cambiamento climatico, rincaro dei prezzi, tensioni internazionali.

Grazie al coinvolgimento di 150 paesi in tutto il mondo, la Giornata Mondiale dell’Alimentazione è uno dei giorni più celebrati del calendario ONU. Di fronte a problemi globali, infatti, è necessaria una risposta che coinvolga governi, aziende, organizzazioni, media e cittadini. Il peso delle decisioni quotidiane non è ininfluente: gli alimenti che consumiamo, dove si fa la spesa, il tipo di imballaggio utilizzato, la quantità di cibo sprecato. Tutte queste scelte possono cambiare i sistemi alimentari e il futuro del nostro pianeta. Ognuno, quindi, può e deve dare il suo contributo per garantire una produzione migliore, una nutrizione più completa, un ambiente più sano e una maggiore consapevolezza su tematiche che riguardano la vita di ogni persona nel mondo.

ALIMENTAZIONE: QUATTRO OBIETTIVI IN AGENDA. Se fino a qualche anno fa adottare abitudini alimentari più consapevoli e impegnarsi per combattere la fame del mondo potevano essere solo dei buoni propositi per il nuovo anno, oggi ciò non è più sufficiente. L’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, dalla sua stesura nel 2015, ha dedicato un obiettivo chiaro al tema dell’alimentazione da raggiungere in 15 anni: porre fine alla fame, raggiungere la sicurezza alimentare, migliorare la nutrizione e promuovere l’agricoltura sostenibile.

Non restano molti anni per raggiungere questi obiettivi e vale la pena chiederci se e come l’alimentazione può essere sostenibile. Secondo la definizione della FAO un’alimentazione sostenibile è un’alimentazione a basso impatto ambientale, rispettosa della biodiversità e degli ecosistemi e capace di favorire l’ottimizzazione delle risorse naturali e umane.

Ad inizio 800 Feuerbach diceva “siamo quello che mangiamo” e le considerazioni filosofiche oggi trovano applicazione anche sotto il profilo scientifico, nutrizionale oltre che etico. “Siamo quello che mangiamo” significa che possiamo scegliere come e cosa mangiare: come possiamo mangiare per migliorare la nostra salute, il nostro benessere e per un mondo migliore?

Ogni prodotto che acquistiamo ha una sua storia: come è stato lavorato, chi lo produce, in quale stagione cresce, da quale paese proviene, quali ingredienti contiene, che apporto nutritivo da.

L’offerta commerciale è ampia e ognuno ha la possibilità di scegliere e fare la differenza. Un modo per ripensare ai meccanismi di produzione e distribuzione del cibo è quello di valorizzare le produzioni locali, tradizionali e rispettose dell’ambiente e delle sue risorse. Km zero, filiera corta, biodiversità è la ricetta che la rete di Campagna Amica mette in campo ogni giorno per rispondere a un’esigenza costante di cibo giusto. E così, tornando a Feuerbach,  mangiando “meglio” saremo anche persone sicuramente più sane ma anche migliori perché capaci di costruire un mondo meno inquinato, più equo e solidale. 

FONTI

FAO – Rapporto SOFI 2022 

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