23.10.2019
Dal Rosso di Altino al Crusco di Senise, da quello di Carpiglio a quello di Carmagnola: ecco la gustosa biodiversità del nostro Paese
Leggi cosa sono “I Sigilli di Campagna Amica”
Ci troviamo all’inizio dell’autunno e ancora è possibile gustare gli ultimi prodotti estivi. Tra questi senz’altro ci sono i peperoni. Come per pomodori, zucchine e melanzane, anche nei peperoni è possibile riscontrare una grande diversità. Le varietà di peperoni sono molte e alcune di queste sono state inserite nella lista dei Sigilli di Campagna Amica. Scopriamo insieme quali.
Il Peperone Rosso di Altino è di piccole dimensioni ed è a corno. Prende il nome dall’omonimo Paese in cui è coltivato, nel territorio delimitato tra i fiumi Sangro e Aventino. La prima documentazione certa relativa alla coltivazione del peperone in quest’area è datata 1752, in cui la pianta viene citata con il nome di “peparoli”. Si crede però che l’introduzione nella zona del peperone rosso si avvenuta grazie a popolazioni slave stabilitesi nella provincia di Chieti nel XV secolo. Tradizionalmente veniva fatto essiccare in lunghe collane per poi essere polverizzato in mortai detti “piloni”. Il produttore custode è Franco di Lallo dell’Azienda Agricola La Regina di Altino. Il prodotto è acquistabile nel punto vendita aziendale.
Il Peperone Crusco di Senise è di forma conica e di colore rosso. Il peperone crusco è un vero testimonial della Basilicata. Basti pensare alla sua produzione davvero unica: per diventare crusco, il peperone di Senise IGP (chiamato anche “zafarano”) è infatti sotto-posto a uno shock termico, facendolo prima friggere per pochi secondi in olio extravergine di oliva, per poi congelarlo in freezer. In Basilicata alcuni ottengono lo stesso shock termico durante l’inverno: basta lasciare i peperoni sulla finestra aperta dopo la cottura. Solo così l’ortaggio si arricchisce della croccantezza e friabilità così caratteristici e famosi nel mondo.
I produttori custodi sono Enrico Fanelli della Masseria Agricola Buongiorno che fa vendita on line, Pennella Giuseppe dell’azienda agricola Vivai sempre con un suo punto vendita aziendale e Guglielmo Armentano dell’azienda agricola Casata del Lago che lo propone nei piatti del suo agriturismo. Tutte e tre queste realtà si trovano a Senise.
Da oltre due secoli a Capriglio d’Asti, paese del Monferrato, viene selezionata e coltivata una varietà rustica e antica di peperone. Poco più grande di un pomodoro, il Peperone di Capriglio si caratterizza per lo spessore carnoso della bacca che lo rende particolarmente adatto alla conservazione: quella tradizionale è detta “sotto raspa” ovvero in recipienti con aceto e acqua tradizionalmente chiusi con le vinacce derivanti dalla lavorazione del vino. L’azienda agricola Zignani Fabio di Novara vende questo peperone nel mercato di Campagna Amica della città.
Sempre in Piemonte abbiamo il Peperone di Carmagnola. La coltivazione intensiva del peperone nell’area circostante Carmagnola risale agli inizi del Novecento, e molto rapidamente questo ortaggio è entrato a far parte anche della cultura e della storia locale. Vi sono quattro diverse tipologie di peperone: il Quadrato (un cubo con quattro punte), il Corno o Lungo (un cono molto allungato), il Trottola (a forma di cuore), il Tomaticot (schiacciato ai poli). L’azienda Orti di Cascina Rubina di Musso Guido & C. S.S. (Poirino) propone alla vendita questa varietà nei Mercati domenicali di Torino e nel punto vendita aziendale.
Buoni peperoni a tutti!