PREPARA IL TUO ORTO
22.01.2019
Coltivato e selezionato dai tempi antichi, la semina avviene tra febbraio e maggio, mentre si raccoglie nei mesi autunnali
Oggi il vostro personal trainer dell’orto, vi propone la coltivazione del carciofo.
Il carciofo, appartiene alla famiglia delle composite d’origine mediterranea, coltivato e selezionato dai tempi antichi. Esistono varie tipologie di carciofo, tra cui:
– Carciofo Romanesco: varietà primaverile, che richiede un clima mite e asciutto;
– Carciofo Violetto: dalla forma affusolata, ottimo mangiato anche crudo;
– Carciofo Sant’Erasmo: varietà veneziana, tenero e carnoso, ottimo fritto o in pastella;
– Carciofo Paestum: varietà campana, tondo e senza spine, riconosciuto dal bollino IGP.
Il carciofo è un ortaggio perenne (può addirittura durare 12 anni). Quando le temperature sono troppo elevate, entra in fase dormienza per resistere a estati torride e si risveglia se riceve molta acqua. La sua coltivazione è tipicamente invernale o primaverile.
Il terreno richiede un PH tra il 6/6.5 e il suolo deve essere drenante, perciò il terreno dovrà essere vangato in profondità (40/50 cm) e concimato. Per la coltivazione bio, usare un letame maturo (5kg ogni metro quadrato) o il compost. Mantenere il terreno umido, ma evitare il ristagno d’acqua.
Il clima deve essere mite, con buona esposizione solare. Gli sbalzi di temperatura o i climi troppo rigidi, danneggiano la pianta.
La semina sarà effettuata tra febbraio e maggio. Meglio seminare prima in un semenzaio protetto, tra febbraio e marzo, e la messa a dimora a maggio. Nel momento del trapianto a terra, irrigare il suolo con abbondanza e continuare regolarmente per le prime settimane.
La raccolta avviene quando il carciofo ha ancore le punte ben chiuse. A Nord avviene nel periodo primaverile, a Sud verso settembre e ottobre.
Il carciofo è fonte di fibre, sali minerali e ferro, è un ottimo depurativo e antiossidante, ricco di vitamine C e B, e soprattutto è un ottimo afrodisiaco.