Tra agosto e settembre le nostre tavole si riempiono di fichi. Di varietà bianca, oppure nera, (ma esistono anche marroni e viola) questo frutto così particolare è conosciuto fin da tempi antichissimi, tanto da essere citato nella Bibbia all’inizio del Vecchio Testamento: nella Genesi, Adamo ed Eva si coprirono con foglie di fico. Ma anche nel Vangelo questo albero è addirittura protagonista di una parabola.
Ricco di zucchero, il fico contiene normalmente 47 chilocalorie ogni 100 grammi mentre essiccato arriva ad averne addirittura 280 chilocalorie ogni 100 grammi. La tradizione vuole che venga
consumato fresco, appena colto; quello di varietà bianca, essendo rivestito da una sottilissima buccia, può essere consumato addirittura senza essere pelato.
Date le sue caratteristiche, ma soprattutto il suo sapore particolarmente dolce, è un frutto che viene utilizzato nella preparazione di diverse pietanze. Per un
antipasto sfizioso, è tradizione proporre la
pizza bianca calda, farcita con mortadella oppure prosciutto crudo e servita con fichi freschi tagliati a metà.
L’associazione anomala tra
dolce e salato spesso dà origine a piatti prelibati come la pasta (meglio se corta, come fusilli o farfalle) con i fichi: i frutti vengono rosolati in padella e insaporiti con
vino rosso; una volta sfaldati e il vino evaporato, si aggiunge
panna da cucina e si ottiene un condimento davvero gustoso e, allo stesso tempo, delicato.
I fichi cotti diventano un ottimo contorno soprattutto per accompagnare piatti elaborati come l’
arista di maiale. In questo caso vengono tagliati a metà e messi a farcire l’arista, che poi viene cotta al forno.
Come dessert oltre a proporre la classica crostata con
marmellata di fichi, oppure i biscotti ripieni di fichi, o il
semifreddo a base di fichi: un dessert dolcissimo, ma allo stesso tempo molto fresco. E, se si passa per la Sicilia, una
cremolata di fichi bianchi con sopra un cucchiaio di ricotta di pecora è una prelibatezza da non perdere.