LE RICETTE DEI NOSTRI CUOCHI CONTADINI
30.07.2018
Un piatto fresco, leggero e salutare che piace da 1.500 anni. Ne parlavano già Ippocrate e Galeno
Piatto simbolo di semplicità e freschezza, un buon prosciutto e melone fa sempre una gran figura a tavola. Ma non tutti sanno che questa ricetta ha origini lontane, risalenti al secondo secolo dopo Cristo, ed era citata addirittura nei loro scritti da Ippocrate e Galeno, i famosi medici dell’antica Grecia.
Secondo le credenze del tempo, ogni cibo ha una sua peculiarità legata a uno dei quattro elementi della natura: acqua, aria, fuoco e terra. Ognuno presenta una coppia di attributi – caldo e freddo, secco e umido – che l’uomo deve bilanciare per preservare la propria salute. Il melone era considerato, per la sua ovvia affinità con l’acqua, un cibo umido e freddo; il prosciutto, invece era considerato un cibo caldo e asciutto, perché subisce un processo di stagionatura che “scalda e asciuga” la sua natura “fredda”.
Un millennio e mezzo fa non sapevamo ancora che anche da un punto di vista nutrizionale questo piatto è perfetto. Durante l’estate, a causa del caldo, abbiamo bisogno di combattere spossatezza e perdita di liquidi. Grazie al prosciutto ci riforniamo, oltre che di una buona quota di proteine, anche di un mix di sali minerali: primi fra tutti ferro, calcio e fosforo, ma anche di magnesio e potassio che in estate tendiamo a disperdere e che proprio per questo è importante reintegrare con l’alimentazione. Il potassio, in particolare, è essenziale in estate perché aiuta a vincere la spossatezza muscolare e a contrastare i cali di pressione. Con il melone, invece, reintegriamo l’acqua e introduciamo il betacarotene, precursore della vitamina A, che protegge gli occhi e la pelle dall’azione nociva dei raggi solari. L’unica cosa su cui prestare un po’ di attenzione è giusto di non eccedere con il melone, poiché l’acqua in esso contenuto diluisce i succhi gastrici dello stomaco rendendo la digestione più difficoltosa.