27.05.2013
“aSociale”: questo il nome della prima Bottega italiana di Campagna Amica, con indirizzo sociale, aperta il 17 maggio scorso nella città di Torino, in corso Moncalieri 212/F. Il marchio Bottega Italiana entra nella città di Torino con l’apertura del primo punto vendita. “aSociale” è una bottega italiana di Campagna Amica con impronta sociale, non solo nella realtà che la gestisce – la cooperativa sociale Centottanta – ma anche nella scelta dei prodotti, certificati Campagna Amica, con una attenzione particolare alle aziende che svolgono pratiche di agricoltura sociale. Aziende che oggi trovano un nuovo punto di incontro tra produttori e consumatori. Una bottega italiana che rivendica la sua attenzione al sociale, anche nel nome. Una bottega caratterizzata da azione di grande responsabilità e trasparenza; non a caso all’interno della bottega tutti i prodotti che provengono da imprese che portano avanti pratiche di agricoltura sociale sono contrassegnati da un bollino di colore giallo, con una faccina sorridente. Si tratta di una garanzia per il consumatore: non si tratta solo di una azione di marketing, ma di una vetrina delle imprese che quotidianamente portano avanti pratiche di agricoltura sociale, in Torino come in tutto il Piemonte.
“Siamo una cooperativa molto giovane, nata nel novembre 2012, costituita – spiega Valentina Palazzo, presidente cooperativa Centottanta – da due realtà ben più solide. Un’anima sociale, la cooperativa Nemo, che gestisce gruppi appartamenti per pazienti psichiatrici. Una seconda anima agricola, Agricoopecetto, che si occupa di coltivazione, trasformazione e vendita di prodotti agricoli, anche con l’aiuto di persone svantaggiate. Nemo e Agricoopecetto hanno iniziato a collaborare due anni fa individuando obiettivi comuni. Sono maturate molte idee e, soprattutto, siamo riusciti a realizzare stage formativi, per gli ospiti della Nemo, finalizzati all’inclusione lavorativa di persone svantaggiate, affiancando gli agricoltori in vendita diretta nelle fasi di lavorazione e trasformazione dei prodotti agricoli, dietro i banchi dei mercati, oppure nella consegna a domicilio della spesa. Abbiamo creduto fortemente in noi, come singoli e come gruppo (un connubio di educatori, psicologi e agricoltori), ma soprattutto abbiamo creduto nei nostri pazienti, seguendo le loro richieste unite al nostro desiderio di dare dignità al loro lavoro. Obiettivo di Centottanta è realizzare reali percorsi di inserimento lavorativo per le persone svantaggiate e per favorire l’inclusione lavorativa. Grazie alla collaborazione con Coldiretti Torino abbiamo progettato l’apertura di aSociale, bottega italiana che aderisce alla Fondazione Campagna Amica, circuito impegnato nella promozione della vendita diretta dal produttore al consumatore di prodotti agricoli italiani di origine certificata. Nella bottega aSociale lavorano soci della cooperativa Centottanta, svantaggiati e non. Si possono trovare prodotti agricoli buoni, giusti puliti e anche etici, rispettosi dell’ambiente, del territorio e della persona”.
L’inaugurazione è frutto del cammino fatto con la cooperativa sociale Nemo e con la rete collaborativa del Centro di salute mentale di Moncalieri e l’associazione di genitori Vivamente. Un cammino avviato con borse lavoro articolate nella nostra cooperativa agricola, sino al maturare dell’idea di costituire una nuova cooperativa sociale di tipo b – Centottanta – che gestisce la bottega aSociale.
Secondo Elena Comollo, presidente della cooperativa agricola Agricoopecetto, “il taglio del nastro corona un cammino impegnativo, ma pieno di soddisfazione. Agricoopecetto rappresenta la parte agricola della nuova cooperativa; l’apertura è per noi una soddisfazione grandissima. La bottega aSociale è una realtà virtuosa che propone ai consumatori prodotti locali che arrivano direttamente dalle aziende agricole legate al territorio. Si tratta di prodotti di qualità, vera filiera corta, a chilometri zero. La bottega aSociale è una realtà unica perché i prodotti sono contraddistinti da una faccina che sorride, a indicare che provengono da aziende agricole sociali. Uno smile che indica prodotti lavorati da persone che hanno difficoltà: minori, disabili, persone con sofferenza psichica e fisica, donne vittime di tratta e rifugiati politici. Insomma si tratta di prodotti che hanno dentro un valore etico che queste faccine colorate permettono di identificare e riconoscere”.