27.12.2017
Quasi uno su quattro ricicla i regali indesiderati mentre l’88 per cento porta in tavola gli avanzi di pranzi e cenoni
Quasi un italiano su quattro (24%) che ha ricevuto regali di Natale ricicla quelli indesiderati. È quanto emerge da una analisi Coldiretti/Ixè che evidenzia l’affermarsi di una nuova tendenza antispreco. La grande maggioranza degli Italiani che ricicla lo fa a favore di parenti e amici che possono apprezzare l’oggetto ricevuto in dono mentre una buona percentuale di pragmatici (30 per cento) li restituisce al negozio cambiandoli o chiedendo un buono mentre il 29 per cento li rivende su internet. I prodotti con il minor tasso di “riciclo” sono quelli dell’enogastronomia per i quali si trova sempre l’occasione di consumo mentre più a rischio sono i capi di abbigliamento, i prodotti per la casa o quelli tecnologici. Si tratta di un business rilevante se si considera che le famiglie italiane hanno scartato sotto l’albero regali di Natale per un valore stimabile in 4,6 miliardi tra grandi e piccini mentre appena il 18% degli Italiani non ha ricevuto quest’anno neanche un regalo. Abbigliamento ed accessori, prodotti alimentari e giocattoli salgono nell’ordine sul podio dei regali più gettonati insieme a libri e musica.
Ma lo spreco viene evitato anche a tavola. L’88% degli Italiani si mette a tavola con gli avanzi rimasti sulle mense imbandite per cenoni e pranzi di Natale che vengono riutilizzati in cucina anche per una crescente sensibilità verso la riduzione degli sprechi per motivi economici, etici e ambientali. Solo il 7% delle famiglie dichiara che non avanza niente mentre il 2% dona in beneficenza e l’1% butta nel bidone e il resto non risponde. Ammonta ad almeno mezzo miliardo il valore di cibi e bevande programmati e non consumati sulle tavole degli Italiani. Polpette o polpettoni a base di carne o tartare di pesce sono una ottima soluzione per recuperare il cibo del giorno prima, ma anche le frittate possono dare un gusto nuovo ai piatti di verdura o di pasta, senza dimenticare la ratatouille. La frutta secca in più può essere facilmente caramellata per diventare un ottimo “torrone”, mentre con quella fresca si ottengono pasticciate, marmellate o macedonie. E per dare un nuovo sapore ai dolci più tradizionali, come il pandoro o il panettone, si ricorre spesso alla farcitura con creme. Recuperare il cibo è una scelta che fa bene all’economia e all’ambiente anche con una minore produzione di rifiuti. Per il tradizionale appuntamento del Natale con la tavola che l’86% degli italiani ha trascorso a casa sono stati spesi 2,5 miliardi di euro, il 10% in più rispetto allo scorso anno. A prevalere è stato il Made in Italy sulle tavole dove si sono affermati il bollito, i polli arrosto, i cappelletti in brodo, le pizze rustiche e i dolci fatti in casa, con il record di una media di 3,3 ore trascorse in cucina per la preparazione dei piatti.