Giornata mondiale turismo, un impegno per la pace

Il “turismo come strumento di pace” è questo il tema di quest'anno della giornata: una promozione il rispetto reciproco tra culture e nazioni

Il fenomeno del turismo su scala globale è tornato ai livelli pre-pandemici e continuerà a crescere. Complessivamente nel mondo i viaggiatori internazionali sono circa 1,4 miliardi di persone aumenteranno in media di 43 milioni per raggiungere 1,8 miliardi entro il 2030, il 41% dei quali in Europa. I ricavi totali derivanti dal turismo internazionale, compresi sia gli incassi che il trasporto passeggeri, hanno raggiunto 1,7 trilioni di dollari nel 2023, circa il 96% dei livelli pre-pandemia in termini reali (cioè, escludendo l’inflazione). Il PIL diretto del turismo ha recuperato i livelli pre-pandemia nel 2023, raggiungendo una stima di 3,3 trilioni di dollari, pari al 3% del PIL globale. Secondo il WTTC, sono 348 milioni le persone che lavorano nel turismo, il 10,4% degli occupati totali nel mondo, e diventeranno il 449 milioni, cioè il 12,2% nel complesso.

Con questi numeri il turismo è uno dei fenomeni economici e sociali più importanti dei nostri tempi.

La Giornata Mondiale del Turismo si svolge il 27 settembre di ogni anno dal 1980.

La Giornata Mondiale del Turismo fu istituita durante i lavori dell’Assemblea Generale del Turismo delle Nazioni Unite, a Torremolinos in Spagna, nel 1979. La data del 27 settembre è stata scelta per ricordare l’anniversario dell’adozione degli Statuti del Turismo delle Nazioni Unite. Gli Statuti dell’Organizzazione mondiale del turismo (OMT) furono deliberati in Messico il 27 settembre 1970 (Fonte: UNWTO/OMT).

L’articolo 3 degli Statuti riconosce quale scopo fondamentale dell’Organizzazione promuovere e sviluppare il turismo per contribuire all’espansione economica, alla comprensione internazionale, alla pace, alla prosperità, come anche al rispetto universale e all’osservanza dei diritti e delle libertà umane fondamentali senza distinzione di razza, sesso, lingua o religione.  Sebbene siano trascorsi 54 anni, le finalità risultano quanto mai attuali.

La scelta della data per la Giornata Mondiale del Turismo risulta inoltre particolarmente appropriata perché nell’emisfero settentrionale del Mondo segna la fine dell’alta stagione turistica e l’inizio della stessa nell’emisfero meridionale.

Antonio Guterres, Segretario generale delle Nazioni Unite, invita a riflettere sul profondo legame tra turismo e pace: il turismo come strumento per la pace. Un messaggio che vuole sottolineare il ruolo fondamentale di questo settore nel promuovere la pace e la comprensione tra le nazioni e le culture e nel sostenere i processi di riconciliazione.

Mentre celebriamo il turismo, viaggiamo responsabilmente, costruiamo ponti e promuoviamo il rispetto reciproco tra culture e nazioni. Insieme, possiamo sfruttare il potere del turismo per promuovere la pace e la prosperità per tutti. Il turismo può anche promuovere l’interdipendenza economica tra i vicini, incoraggiando la cooperazione e lo sviluppo pacifico.

Ogni viaggiatore può essere un ambasciatore, coinvolgendosi rispettosamente con le popolazioni locali, riconoscendo la nostra diversità e l’umanità condivisa e i valori che ci uniscono tutti.

Il turismo – sostenibile e responsabile – può trasformare le comunità, creando posti di lavoro, promuovendo l’inclusione e rafforzando le economie locali. Valorizzando e preservando il patrimonio culturale e naturale, si può contribuire a ridurre le tensioni e a favorire la coesistenza pacifica.

Il turismo, dunque, oltre a contribuire allo sviluppo economico, svolge un ruolo significativo nel promuovere la pace, per favorire il dialogo interculturale, l’incontro e la conoscenza di diverse culture, lingue, sapori e tradizioni, la connessione con altri esseri umani. Il Turismo in quanto “fenomeno fatto dalle persone e per le persone”, deve connotarsi e plasmarsi sulla sostenibilità, inclusività e accessibilità.

Nel suo Messaggio ufficiale per la giornata mondiale del turismo, S.E. Monsignor Rino Fisichella, Pro-Prefetto della sezione per le questioni fondamentali dell’evangelizzazione nel mondo del Dicastero per l’evangelizzazione, afferma “Lo scambio culturale tra i popoli, che trova nel turismo una sua forma privilegiata, si può trasformare anche in un concreto impegno per la pace (…). Dove esistono focolai di guerra è evidente che il turismo soffra, perché viene meno ogni forma necessaria di sicurezza. La mancanza di turisti, tuttavia, crea un’ulteriore espressione di povertà tra la popolazione che vede venire meno una forma di sostentamento necessaria per vivere con la dovuta dignità. La via della bellezza che caratterizza queste mete non può e non deve essere oscurata dalla bruttezza della distruzione e delle macerie che vengono a sostituire quanto la genialità delle generazioni precedenti aveva costruito come emblema di pace e di condivisione. (…). La bellezza dei paesaggi sprigiona vera vita e desiderio di esistere. Il turismo può favorire in maniera determinante il recupero dei rapporti interpersonali di cui tutti sentiamo una profonda nostalgia. In un periodo come il nostro, segnato dalla massiccia presenza della tecnologia che limita i rapporti tra le persone, è bene che si alimenti e sostenga un rinnovato impegno per una cultura dell’incontro, così fortemente sostenuta da Papa Francesco.

La Giornata Mondiale del Turismo precede di circa due mesi l’inizio del Giubileo Ordinario 2025, con l’apertura della Porta Santa, il prossimo 24 dicembre. Milioni di pellegrini e turisti arriveranno in Italia, a Roma e non solo, percorreranno itinerari e cammini, religiosi e naturalistici.

L’incipit della Bolla di indizione del Giubileo, di Papa Francesco ha indetto il Giubileo 2025«Spes non confundit», «la speranza non delude», un messaggio che completa il tema della giornata mondiale del turismo, un invito rivolto a tutti noi.

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