04.09.2013
?Il clima di quest'estate ha favorito una ottima maturazione delle uve. La produzione di vini bianchi dovrebbe superare leggermente quella dei rossi
La vendemmia 2013 è iniziata con quindici giorni di ritardo rispetto allo scorso anno, ma è comunque in linea con i tempi tradizionali, che per effetto dell’andamento climatico (con temperature estive non eccessivamente bollenti e con escursioni termiche) hanno favorito una ottima maturazione delle uve. L’attività di raccolta è iniziata con le uve Pinot e Chardonnay mentre tra settembre e ottobre sarà la volta delle grandi uve rosse autoctone Sangiovese, Montepulciano, Nebbiolo, fino a novembre quando si chiuderà con le uve di Aglianico.
La produzione è stimata tra i 42 e i 44,5 milioni di ettolitri, in leggera crescita rispetto allo scorso anno, secondo una prima analisi della Coldiretti sulla base delle stime Assoenologi. Rispetto agli scarsi raccolti del 2012 si prevedono aumenti fino al 5 per cento per Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Lazio e Umbria, fino al 10 per cento per Sicilia, Sardegna, Valle d’Aosta, Liguria, Molise, Basilicata e Calabria, fino al 15 per cento per Trentino Alto Adige, Campania e Puglia ed una punta fino al 20 per cento in Abruzzo mentre cala la produzione nel Friuli Venezia Giulia (-5 per cento) dove il raccolto è in calo.
Se non ci saranno particolari sconvolgimenti nelle prossime settimane, si prevede una qualità più che buona con la produzione che sarà destinata per oltre il 40 per cento ai 331 vini a Denominazione di origine controllata (Doc) e ai 59 vini a Denominazione di origine controllata e garantita (Docg), il 30 per cento ai 118 vini a Indicazione geografica tipica (Igt) riconosciuti in Italia e il restante 30 per cento a vini da tavola. La produzione di vini bianchi quest’anno dovrebbe superare leggermente quella dei rossi. La vendemmia attiva un motore economico che genera oltre 9 miliardi di fatturato solo dalla vendita del vino e che dà occupazione a 1,2 milioni di persone. Sono coinvolti 650mila ettari di vigne e oltre 250mila aziende vitivinicole dove quest’anno, rispetto al passato, si prevede la presenza di un maggior numero di italiani rispetto agli extracomunitari, come confermano le richieste di lavoro.