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22.03.2019

Una torta di mela apre la giornata della cucina contadina

È il nostro modo di chiedere apertura frontiere gigante asiatico a frutta italiana

Una torta di mele italiane dedicata al premier cinese Xi Jinping ha aperto la giornata della cucina contadina per chiedere il superamento delle barriere commerciali che ancora impediscono a mele, pere e uva Made in Italy di varcare i confine del gigante asiatico. L’iniziativa è della Coldiretti in occasione della visita del leader di Pechino, nel mercato di Campagna Amica al Circo Massimo dove si sono dati appuntamento i cuochi contadini da tutta Italia per sfidarsi ai fornelli con i “piatti della nonna”. Se infatti è stato rimosso nel 2016 il bando sulle carni suine italiane e nel 2018 le frontiere si sono aperte in Cina per l’erba medica, al momento per quanto riguarda la frutta fresca, l’Italia può esportare in Cina solo kiwi e gli agrumi, che peraltro sono stati sbloccati solo recentemente. La Cina frappone ostacoli per motivi fitosanitari è chiede assicurazioni sulla assenza di patogeni della frutta (insetti o malattie) non presenti sul proprio territorio con estenuanti negoziati e dossier che durano anni e che affrontano un prodotto alla volta. L’aspetto paradossale di questa vicenda è che mentre i prodotti italiani sono bloccati, non solo la Cina può esportare nella Penisola pere e mele, ma in Italia si è anche verificata una vera invasione di pericolosi insetti alieni dannosi alle coltivazioni di provenienza, più o meno diretta, dalla Cina. Dal moscerino killer dagli occhi rossi (Drosophila suzukii) che attacca ciliegie, mirtilli e uva al cinipide del castagno (Dryocosmus kuriphilus) che ha decimato i boschi nazionali fino alla cimice asiatica (Halyomorpha halys) che, distruggendo i raccolti nei frutteti e negli orti, è arrivata anche nelle case in città, per la mancanza di nemici naturali. Secondo lo studio Coldiretti su dati Istat, le importazioni agroalimentari dalla Cina hanno superato del 35% il valore delle esportazioni Made in Italy del settore nel 2018, a conferma della necessità di un riequilibrio dei rapporti commerciali. Le esportazioni di prodotti agroalimentari Made in Italy in Cina hanno raggiunto nel 2018 il valore di 439 milioni di euro, un valore che è più che triplicato negli ultimi 10 anni (+254%), con la progressiva apertura del gigante asiatico a stili di vita occidentali, ma che resta ancora molto inferiore alle importazioni che nel settore sono state pari a 594 milioni e riguardano dalle conserve di pomodoro ai prodotti biologici. La Cina è peraltro al secondo posto a livello mondiale tra i Paesi che hanno fatto scattare maggiori allarmi alimentari nell’Unione Europea nel corso del 2018 ed è per questo importante garantire la sicurezza e il rispetto dei diritti dei lavoratori dei prodotti che varcano la frontiera.

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