22.01.2016
MIRTO DI SARDEGNA Quando in Sardegna si parla di Mirto ci si riferisce al liquore ottenuto mettendo in infusione le piccole bacche del frutto del mirto, pianta aromatica sempreverde, tipica della macchia mediterranea e molto diffusa in Sardegna, che cresce in forma di cespuglio sviluppandosi fino a tre metri d’altezza. Il sistema di produzione del […]
MIRTO DI SARDEGNA
Quando in Sardegna si parla di Mirto ci si riferisce al liquore ottenuto mettendo in infusione le piccole bacche del frutto del mirto, pianta aromatica sempreverde, tipica della macchia mediterranea e molto diffusa in Sardegna, che cresce in forma di cespuglio sviluppandosi fino a tre metri d’altezza.
Il sistema di produzione del liquore non è cambiato nel corso degli anni, a garanzia di qualità e genuinità. Le bacche vengono raccolte a mano con un grosso pettine passato con cautela lungo i rami, in modo da non danneggiare né le bacche né le foglie. Dopo una lunga macerazione la parte solida viene separata da quella liquida che continua la sua maturazione. Si procede poi con la diluizione con acqua e con la dolcificazione senza aggiunta di coloranti e aromi. Dopo una semplice filtrazione il prodotto è pronto per l’imbottigliamento.
Il liquore di mirto non invecchiato ha una colorazione scura tendente al violaceo, mentre, dopo alcuni mesi dall’imbottigliamento, il liquore assume la tipica colorazione di un rosso rubino. Oltre i 12-24 mesi di conservazione il liquore tende a perdere le sue qualità organolettiche ed il colore cambia dal rosso rubino al bruno scuro. Il mirto di Sardegna è ottimo servito freddo e può essere conservato nel congelatore perché l’elevata gradazione alcolica ne previene il congelamento.