22.01.2016

[:it]I VINI DELLA CAMPANIA[:]

[:it]I VINI DELLA CAMPANIA Oltre due terzi del vino campano viene prodotto nel tavolato del Taburno, in provincia di Benevento; il più importante vitigno a bacca rossa è senz’altro l’Aglianico, che dà origine a vini rossi dagli ampi profumi e di struttura importante. Fra le sue numerose espressioni territoriali, le più significative sono il Taurasi, […]

[:it]I VINI DELLA CAMPANIA
Oltre due terzi del vino campano viene prodotto nel tavolato del Taburno, in provincia di Benevento; il più importante vitigno a bacca rossa è senz’altro l’Aglianico, che dà origine a vini rossi dagli ampi profumi e di struttura importante. Fra le sue numerose espressioni territoriali, le più significative sono il Taurasi, prodotto nella piana omonima in provincia di Avellino, e l’Aglianico del Taburno DOC.
Oltre all’Aglianico, i vitigni a bacca rossa più coltivati nella regione sono Sangiovese, Merlot, Barbera, Piedirosso e Sciascinoso; i vitigni a bacca bianca più diffusi sono Fiano, Greco, Falanghina, Asprinio, Coda di Volpe e gli onnipresenti Trebbiano e Malvasia.
Le due DOCG bianche, Fiano di Avellino e Greco di Tufo, vengono realizzate con un minimo dell’85% del vitigno che dà loro il nome, e nelle espressioni migliori danno vini di grande acidità e sapidità, che invecchiano bene e si sposano alla perfezione con la cucina regionale di mare.
Nell’aversano l’Asprinio, vitigno dalla notevole acidità, ben si abbina con la mozzarella di bufala, mentre sull’isola di Ischia la vite viene coltivata fin dall’VIII secolo avanti Cristo e dai vitigni Biancolella e Per ‘e Palummo si ottengono prodotti assai caratteristici, oggi di nicchia ma assai più popolari nei decenni scorsi; in particolare, il Per ‘e Palummo si abbina con successo al coniglio all’ischitana.
Nel Casertano è importante la produzione di Falerno del Massico, sia bianco (Falanghina) che rosso (Aglianico e Piedirosso), mentre i vini tipici della Penisola Sorrentina sono Gragnano e Lettere, tradizionalmente consumati sfusi nella versione frizzante naturale: il Gragnano, celebrato anche da Totò in “Miseria e nobiltà”, è probabilmente il miglior vino da abbinare la pizza. Segnaliamo infine i vini della Costa d’Amalfi, in cui la DOC prevede anche tre sottozone: Furore, Ravello e Tramonti. Qui le uve prevalenti sono Piedirosso, Aglianico e Sciascinoso (a bacca rossa), oltre a Falanghina e Biancolella (a bacca bianca), ma numerosi sono i vigneti autoctoni rari e più o meno sconosciuti o dimenticati, quali Ginestra, Repella, Fenile e Ripoli. In particolare il fiordo di Furore è zona particolarmente vocata in cui le pendenze dei terreni impongono una viticoltura “eroica” i cui sforzi sono ricompensati da vini assai interessanti.
TAURASI
Fra le numerose espressioni vinicole campane di altra qualità, riteniamo che il Taurasi, l’anima più austera e territoriale di un grande vitigno quale è l’Aglianico, meriti menzione d’onore, anche per il livello qualitativo, alto e in crescita, dei suoi produttori.
L’unica DOCG rossa della regione rende omaggio al suo vitigno principe, l’Aglianico, di cui il territorio collinare in provincia di Avellino, dove oltre a Taurasi i comuni più conosciuti sono Montemarano e Castelfranci, costituisce l’espressione più tradizionale e autentica. L’Aglianico, vitigno austero, potente e generoso, contribuisce per almeno l’85% al Taurasi, che viene affinato per un minimo di 37 mesi, 49 per la riserva. Il vino che si ottiene è di grande struttura, assai tannico specie da giovane e raggiunge una grande complessità con l’invecchiamento, cui è particolarmente propenso.
Oggi questa denominazione sta conoscendo una rinascita, e numerosi sono i produttori emergenti che nell’ultimo decennio hanno realizzato ottime espressioni di Taurasi, vino storicamente definito “il Barolo del Sud” con una certa cognizione di causa: se nelle vigne della zona si avesse il coraggio di ridurre le rese (i 100 quintali per ettaro permessi, anche nel caso di vigne centenarie che pure non mancano, appaiono eccessivi) in modo sistematico, allora questo territorio potrebbe regalare vini di spessore mondiale.[:]

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