24.04.2020
Predilige i fondali fangosi ed è una specie molto utilizzata in cucina soprattutto nella tradizione veneta e veneziana
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Appartenente alla famiglia Gobiidae, il Ghiozzo gò è un pesce osseo che si trova prevalentemente nelle aree lagunari, nelle foci e nelle acque salmastre. Presente nel Mar Nero e nel Mar Mediterraneo, è molto frequente nella Laguna di Venezia. Predilige i fondali sabbiosi con presenza di fanerogame marine poiché è lì che si trovano maggiormente alghe e piccoli micro organismi del benthos, i quali costituiscono la pietanza preferita di questa specie. Tuttavia si nutre anche di piccoli crostacei e molluschi.
Il Ghiozzo gò presenta un corpo di massiccio, di dimensioni medie, compresso lateralmente nella parte posteriore. La sua livrea è di colore giallo verdastro e più scura nella parte dorsale, mentre il corpo è molle, ricco di muco e di squame. La bocca invece è molto carnosa e al suo interno vi sono denti piccoli e curvi. Possiede due pinne dorsali.
La stagione di pesca va da maggio a ottobre e solitamente viene praticata con attrezzi quale lenze e nasse, ovvero piccole gabbiette che vengono immerse nell’acqua. La taglia minima per poterlo pescare è di 12 cm.
I Ghiozzi si possono trovare sempre in commercio, ma per un acquisto sostenibile si consiglia di consumarli nei mesi che vanno da giugno a ottobre.
Per riconoscere la freschezza di questa specie quando si vuole acquistare, occorre prestare attenzione a quelle che sono le caratteristiche di freschezza comuni a tutti i prodotti ittici: in primis le carni sode e compatte, l’odore gradevole, il colore brillante e l’occhio convesso.
Dal punto di vista nutrizionale il Ghiozzo gò avendo medie dimensioni ha anche delle caratteristiche interessanti: è ricco di proteine ad alto valore biologico e ha un apporto calorico per 100 gr piuttosto basso. Per quanto concerne la presenza di grassi essi sono pressoché inesistenti, e ciò non fa altro che bene alla salute dell’organismo per tanto si può consumare un piatto di ghiozzi senza sensi di colpa. Inoltre possiede vitamine e Sali minerali e le sue carni essendo magre risultano essere anche digeribili.
Nell’antichità questa specie era considerata come il pesce dei poveri e utilizzata prevalentemente come merce di scambio. Al giorno d’oggi invece ha assunto un ruolo importante nell’alimentazione, sopratutto per quanto riguarda le ricette tipiche veneziane, come ad esempio il risotto di gò o la frittura di alici e ghiozzi. Tuttavia è un pesce che può anche essere preparato semplicemente alla griglia o in umido.
Ricetta: Risotto di Ghiozzo gò
Ingredienti per 4 persone:
320 gr di riso tipo vialone
600 gr di ghiozzi gò
Scalogno
Sedano
Carota
Prezzemolo
Alloro
Sale
Pepe
½ bicchiere di vino bianco
q.b. grana grattugiato
Procedimento:
Pulire i ghiozzi dalle interiora e lavarli. Mettere in una pentola l’acqua, lo scalogno, il sedano, la carota, la foglia di alloro, qualche rametto di prezzemolo, un po’ di sale e i ghiozzi precedentemente puliti. Far cuocere a fuoco basso per 40 minuti. Dopodiché filtrare il brodo ottenuto setacciando anche il pesce avendo cura di non far passare le lische. In un’altra pentola far soffriggere un po’ di scalogno con l’olio EVO. Unire il riso e lasciarlo tostare qualche minuto per poi aggiungere il vino sfumando il tutto. Aggiungere un mestolo di brodo caldo precedentemente preparato ogni qual volta il riso si sarà asciugato mescolando spesso. Portare a cottura, ci vorranno circa 18 minuti, regolando di sale e pepe. Una volta cotto, a fuoco spento, spolverizzare con prezzemolo tritato e mantecare con il g