03.10.2023
Ecco tutti gli aggiornamenti utili relativi a mercato e agriturismo
Mercato | Crescita e distribuzione territoriale delle aziende agrituristiche. (Tempo medio di lettura 3 minuti)
Normativa/Gestione | Politiche di coesione territoriale. Fondo di sostegno ai comuni marginali 2021-2023 (Tempo medio di lettura 2 minuti)
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Le note informative elaborate e inviate da Campagna Amica/Terranostra sono riservate alle aziende agricole, agrituristiche e multifunzionali associate a Coldiretti/Campagna Amica/Terranostra e alle rispettive Federazioni regionali e Sedi provinciali. La riproduzione, anche parziale, deve essere preventivamente autorizzata.
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Mercato | Crescita e distribuzione territoriale delle aziende agrituristiche e la diversificazione dell’offerta di servizi e attività.
La crescita del numero di aziende agrituristiche si attesta a +1,3% a livello nazionale rispetto al 2020, con differenze nelle diverse ripartizioni geografiche.
L’incremento maggiore riguarda il Mezzogiorno (+3,7% rispetto all’anno precedente) e in
particolare la Sicilia (+16,1%). Il numero di aziende è sostanzialmente stabile al Centro (+0,3%) con l’eccezione delle Marche dove la crescita è molto più consistente (+3,1%). Al Nord la dinamica è positiva e in linea con la media nazionale (+1,1%) con performance particolarmente positive in Friuli-Venezia Giulia (+4,3%) e nella Provincia autonoma di Trento (+3,3).
Stabile la distribuzione di queste strutture per zona altimetrica, il 53,3% è ubicato in zona collinare (53,3%). La Toscana, con 4.292 aziende agrituristiche, detiene il 32% delle 13.525 strutture collinari. Il 30% delle aziende agrituristiche si trova invece in zone montuose. La Provincia autonoma di Bolzano, con 3.253 aziende, rappresenta il 42% del totale delle 7.788 aziende ubicate in montagna.
Il restante 16,1% delle strutture si situa in pianura (4.076 in totale), con Puglia ed Emilia-Romagna che ospitano rispettivamente 559 e 467 aziende agrituristiche, in zone pianeggianti.
La densità delle strutture sull’intera superfice italiana è di 8,3 strutture per 100 kmq (era 6,7 nel 2011). La densità è particolarmente elevata nel Centro (16 aziende agrituristiche per 100 kmq) dove è ancora una volta la Toscana, con ben 23 aziende per 100kmq, a detenere il primato. Segue il Nord-est, con una densità di circa 12 strutture ogni 100 kmq, dove la regione con più alta densità è il Trentino Alto-Adige (28 aziende agrituristiche per 100 kmq).
Densità delle aziende agrituristiche per comune (valori per 100 kmq), comuni con almeno un agriturismo (Val. % tu totale. Anni 2020-2021)
Fonte: Istat
I comuni con almeno un agriturismo sono 4.979 (+21 rispetto al 2019) e rappresentano il 63% del totale dei comuni italiani (58% nel 2011). Nel Centro oltre l’84% dei comuni ospita almeno un agriturismo; seguono i comuni del Nord-est (78,6%), delle Isole (62,6%), del Sud (56,9%) e quelli del Nord-ovest (52,5%).
La distribuzione territoriale di servizi agrituristici sempre più diversificati.Le tre attività che maggiormente connotano le aziende agrituristiche sul territorio sono per il Nord-ovest le fattorie didattiche (30,1%), l’alloggio (26,4%) e l’equitazione (22,3%); per il Nord-est l’alloggio (38,6%), la degustazione (35,1%) e la ristorazione (33,2%); per il Centro il trekking (47,8%), la ristorazione (44,4%) e la mountain bike (40,7%); per il Sud l’escursionismo (22%), l’equitazione (18,6%) e le attività sportive (18,2%); per le Isole l’osservazione naturalistica (34,9%), il trekking (28,5%) e l’equitazione (22,1%).La Sicilia si conferma al primo posto nell’offerta di servizi di equitazione (coprendo il 16% dell’offerta nazionale di maneggio) e di escursioni (con una quota del 20% sottrae il primato detenuto fino al 2020 dalla Provincia autonoma di Bolzano).
L’Umbria continua a primeggiare per offerta di trekking (22%), mountain bike (19%) e attività sportive (21%); Piemonte e Lombardia sono le regioni con il maggior numero di fattorie didattiche (insieme coprono il 26% dell’offerta nazionale); la Toscana punta invece su “attività varie” (25%).
Alcune province tendono a specializzarsi nell’offerta di specifiche tipologie di servizi: a Palermo il 62% delle aziende offre equitazione e il 97% escursioni, a Napoli il 74% propone osservazioni naturalistiche, a Catania il 97% mette a disposizione attività sportive, a Catania e Ragusa il 96% offre attività varie, a Caserta il 59% organizza trekking.
Distribuzione delle aziende agrituristiche con ospitalità
Fonte: Istat
Presenza delle aziende agrituristiche per comune nelle aree interne
Fonte: Istat Elaborazione Istat sui Comuni classificati come aree interne a cura del Ministero dello Sviluppo Economico (201 4 e attualizzati dall’Istat (2017)
Quasi un’azienda su due della rete Campagna Amica – Terranostra si trova nelle aree interne. Il 69% delle aziende si trova nella cintura dei centri e nella fascia intermedia delle aree interne, il 16% nelle aree periferiche e ultraperiferiche delle aree interne, svolgendo fondamentali funzioni di presidio e rivitalizzazione, coesione e animazione.
Distribuzione delle aziende agrituristiche per distanza dai principali servizi (Val %)
Fonte: Campagna Amica- Terranostra
Normativa/Gestione | Politiche di coesione territoriale. Fondo di sostegno ai comuni marginali 2021-2023.
In attuazione dell’art 1, comma 198, della legge n. 178 del 30 dicembre 2020 (legge di bilancio per l’anno 2021), che, nel rinominare il Fondo di cui all’articolo 1, comma 65 ter della legge n. 205/2017 in Fondo di sostegno ai Comuni marginali, ha previsto l’incremento della relativa dotazione, pari a 90 milioni di euro (30 mln per ciascun anno dal 2021 al 2023, ex comma 65 sexies della medesima legge n. 205/2017), per ulteriori 90 milioni di euro, ripartiti in ragione di 30 Mln per ciascuna delle annualità 2021-2022-2023.
In data 30 settembre 2021 è stato adottato il DPCM avente ad oggetto le modalità di ripartizione, termini e modalità di accesso e rendicontazione dei contributi a valere su tale Fondo.
Il DPCM individua come beneficiari i cd. “Comuni svantaggiati” ossia gli enti locali aventi simultaneamente le seguenti caratteristiche: essere esposti a rischio di spopolamento; soffrire di deprivazione sociale; avere un livello di redditi della popolazione residente basso (inferiore al primo quartile della distribuzione dei comuni italiani).
Gli interventi che i Comuni beneficiari delle risorse possono attivare sono di tre tipologie:
I Comuni sono, altresì, autorizzati alla concessione alle persone fisiche di immobili pubblici appartenenti al loro patrimonio disponibile in comodato d’uso gratuito per determinate finalità (rif. art.2 del DPCM).
Il Decreto individua 1.101 comuni del Sud, ai quali andranno oltre 171 milioni di euro (il 95,2% del totale), 52 comuni dell’Italia centrale (per 5,5 milioni di euro) e 34 del Nord (3,1 milioni di
euro). In totale i Comuni beneficiari sono n. 1187; il complesso delle risorse messe a disposizione dal DPCM ammonta a 180 Mln di euro.
(All. A) Lista dei comuni ammessi ed esclusi (con motivazione)
(All. B) Lista dei comuni beneficiari (con importi per comune)
(Presidenza del Consiglio dei Ministri | Dipartimento per le politiche di coesione)
In considerazione della forte presenza di aziende agrituristiche nelle zone interne, nelle aree collinari e montane, nei comuni marginali, l’invito è di ribadire alle aziende associate di monitorare i comuni presso cui sono ubicate relativamente alla pubblicazione dei bandi.