04.10.2021
Il rientro a scuola, tra libri, astucci e un po’ di tristezza dei nostri figli che, spesso, vivono tra quattro mura il tempo della formazione. Per i più piccoli però c’è un’alternativa: gli agrinido
Ancora poco diffusi ma dal potenziale evidente, gli agrinido permettono ai bambini una scuola all’aria aperta, imparando dalla natura e dai suoi mille stimoli. Mungere una vacca, raccogliere le uova, curare un orto diventano strumenti fondamentali per la scoperta del mondo e la crescita dei bambini. Parliamo di luoghi che sono reali aziende agricole con vocazione produttiva. Per cui l’ambiente scolastico non è “costruito” come se fosse una fattoria, ma è una vera azienda agricola. Questo fatto diventa fondamentale per la sostenibilità economica del progetto. Una vera azienda agricola vive il servizio di agricoltura sociale come una estensione della attività primaria e gli utenti entrano a far parte del percorso produttivo. Ciò a lungo termine genera un processo virtuoso per il quale l’attività connessa vive autonomamente e non necessita di interventi pubblici per sopravvivere. Un’azienda stabile e strutturata vive il welfare generato come integrazione al reddito dell’impresa. Ecco quindi che le casse dello Stato beneficiano di tale processo in quanto in un’ottica di sussidiarietà, il privato interviene in modo virtuoso per sostenere la diffusione dei servizi sociali di qualità.
Se vogliamo trovare un esempio decisamente riuscito non ci resta che andare nelle Marche in provincia di Fermo dove è presente l’Agrinido “L’Arca di Noè”. Questo è un nido per tutti i bambini e le bambine di età compresa tra i 12 e i 36 mesi situato all’interno dell’Azienda Agricola Bagalini e immerso nella natura. Come ci racconta Roberto, titolare insieme alla moglie Allerina, in un Agrinido si possono costruire attività attingendo dalla natura stessa, si mangiano prodotti locali, anche coltivati dagli stessi bambini/e; ma soprattutto si vive vicino agli animali imparando a conoscerli e a rispettarli. Qui i bambini vivono l’esperienza diretta con la natura potendo esercitarla con coltivazioni di piante, toccando gli animali ed osservarli in tutto il ciclo della vita: un posto magico dove crescere!
L’augurio è che tante realtà come questa possano svilupparsi in numerosi luoghi del nostro Paese in modo da offrire a molte famiglie anche l’occasione di trovare servizi scolastici per la prima infanzia in territori difficili e impedire quel fenomeno triste dello spopolamento della campagna.