15.10.2018
Oltre l’area del mercato interamente dedicata alle aziende agricole sociali provenienti da tutta Italia, al Circo Massimo il workshop sull'agricoltura sociale con numerose testimonianze provenienti dalle Marche, regione all'avanguardia sul tema, e dal Lazio
Lo stato dell’arte dell’agricoltura sociale nella rete di imprese Coldiretti e Campagna Amica e dal punto di vista normativo. Il workshop “Verso un welfare sostenibile. Agricoltura sociale”, attraverso le numerose testimonianze degli operatori e delle Istituzioni presenti, ha presentato al numeroso pubblico le diverse tipologie di attività di agricoltura sociale, oggi riconosciute da una legge nazionale (Legge n. 141 del 18 agosto 2015).
Le Marche sono state la prima regione a normare in maniera organica la multifunzionalità, collocando fin dall’inizio il tema dell’agricoltura sociale in questo ambito con una legge che ben ne definisce le attività: agrinidi e agriasili realizzati in collaborazione con la Fondazione Chiaravalle Montessori di Ancona, attività agricole per anziani presentate dal direttore generale dell’Inrca (Istituto Nazionale di Ricovero e Cura Anziani) Gianni Genga, partner scientifico della Regione, orto in carcere presso la Casa di detenzione di Barcaglione che da quattro anni vede il coinvolgimento di Coldiretti Marche attraverso azioni di tutoraggio con i detenuti svolte da rappresentanti di Federpensionati. La Regione Marche ha svolto un ruolo strategico determinante, descritto nel corso del workshop da Ugo Testa dell’Assam (Agenzia Servizi Settore agroalimentare Marche), attraverso l’attuazione di politiche innovative sul tema, che hanno determinato l’attivazione di numerose collaborazioni con attori sociali regionali di primo ordine, la definizione di modelli originali e di qualità per servizi offerti e finanziamenti per le imprese interessate a diversificare nel sociale.
L’Assessore a sport, politiche giovanili e grandi eventi Daniele Frongia insieme alla Garante dei Detenuti di Roma Capitale Gabriella Stramaccioni hanno presentato i progetti avviati nel sistema carcerario su Roma: un caseificio dentro il carcere di Rebibbia, un birrificio in collaborazione con l’Istituto Agrario Sereni e l’avvio di un Pub&Shop, progetto di inclusione professionale per detenuti nella filiera della birra. Francesca Palermo, avvocata dell’associazione Telefono Rosa, e Silvia Paolini, titolare dell’Azienda Agricola CASA hanno illustrato il progetto “Il Lavoro è Libertà” volto alla formazione di un gruppo di donne assistite dal Telefono Rosa che, attraverso il lavoro in ambito agricolo/cura del verde, stanno sviluppando percorsi di resilienza e autonomia con l’obiettivo di creare opportunità di lavoro. Il Direttore Sanitario del Gruppo San Raffaele Natale Santucci ha descritto, attraverso parole e immagini, i benefici dell’utilizzo delle piante e degli animali riscontrati nella struttura viterbese.
Al workshop hanno preso parte, inoltre, Carmelo Troccoli direttore Fondazione Campagna Amica, Francesco Di Iacovo docente di economia agraria all’Università di Pisa, Tommaso di Sante presidente di Coldiretti Marche, la vice presidente della Regione Marche e assessore all’Agricoltura Anna Casini, il sottosegretario del Mipaaft Alessandra Pesce e il Presidente nazionale di Coldiretti Roberto Moncalvo. Tutti unanimi nell’affermare che il welfare nelle aree rurali, ma anche in quelle urbane, sta cambiando e che per assicurare oggi servizi e continuità deve fondarsi sulla collaborazione fra diversi soggetti: imprese agricole, terzo settore, soggetti pubblici.