Le nostre radici sono nella terra, sono la nostra eredità, la nostra passione, il nostro lavoro. Ci ricordano l’emozionante storia di noi Pandolfo, iniziata a Pantelleria, proseguita in Tunisia e poi qui a Terracina. Negli anni, e con tanto lavoro, siamo diventati un’Azienda. Con metodo, tenacia, passione abbiamo dato vita a quel sogno iniziato a metà Ottocento, e ad oggi produciamo i vini che abbiamo sempre voluto. E’ per questo che continuano ad essere premiati: perché prima di tutto, passano il nostro scrupoloso giudizio. Siamo cambiati, siamo cresciuti, siamo rimasti noi stessi. Siamo rimasti coltivatori e produttori attenti e vicini al Cliente. Ancora oggi, come da tradizione e da regola voluta dal bisnonno Andrea, ogni sera continuiamo a scrivere il diario della nostra giornata lavorativa con la stessa precisione e dedizione di sempre per imparare, per studiare, per riflettere e per le generazioni a venire. Il nostro futuro: Sant’Andrea. Vogliamo migliorarci, giorno dopo giorno, proprio come il buon vino, che si affina giorno dopo giorno, lavorare a nuove sfide, orgogliosi e forti dei risultati già ottenuti, ma mai per questo completamente appagati. La nostra storia vinicola è segnata da luoghi e persone. Come i nostri vini conservano i sapori dell’isola di Pantelleria, della Tunisia, noi conserviamo non solo i nomi, ma la stessa passione e caparbietà degli uomini che hanno iniziato a coltivare le prime viti. Al ricordo di Andrea I Pandolfo abbiamo voluto dedicare il nome della nostra azienda. Con lui dall’isola siciliana i piccoli vigneti di uve Zibibbo hanno dato i primi frutti, sempre con lui, nel 1880 Khanguet Gare in Tunisia diventa la nuova terra di produzione della famiglia. Grazie alla sua dedizione e a quella del figlio Giovanni, navi cariche di vini Pandolfo partivano per servire i migliori mercati di Francia. Nel 1938 Andrea II, figlio di Giovanni, appena sedicenne, continua, con coraggio e fatica, a far crescere la fama e la qualità dei vini fino a quando una terribile malattia, la fillossera, arriva in Tunisia distruggendo tutti i vigneti dell’azienda. Le secche viti tagliate, bruciate ed il carbone ricavato venduto ai mercati generali di Tunisi. Ma arrendersi mai. Dalla Francia arrivano le prime barbatelle innestate resistenti alla malattia ed i terreni rossi e desolati si ricolorano di verdi foglie di vite e generosi grappoli d’uva. Dopo tutto l’impegno e gli sforzi fatti per tornare in auge, il 12 maggio 1964, l’allora presidente della Tunisia, Harbib Bourghiba, espropria tutti i beni e le proprietà degli stranieri in terra Tunisina costringendoci a lasciare il Paese e a dividerci fra la Francia e l’Italia. Ancora una sfida, e ancora una volta mio padre, Andrea II, e mia madre Elena ricominceranno con un piccolo podere: il n. 1720 di via Renibbio vicino a Terracina che, con la vendemmia del 1968, li ripagherà con le prime uve da vinificare. I primi clienti, le prime bottiglie con le etichette scritte a mano, le prime botti di castagno e la cantina diventa una tra le prime realtà vitivinicole pontine. Nel 1976, Andrea II ci lascia, ma il suo sogno è ormai una realtà: “Sant’Andrea”. Attualmente l’azienda è gestita da me Gabriele Pandolfo, mia moglie Enza e mio figlio Andrea III.
VINI E ACETI
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GRAPPE, DISTILLATI E LIQUORI