La famiglia Carrozzo coltiva i propri vigneti da quattro generazioni e fu fonfata da Giuseppe Carrozzo nel 1877. La tradizionale attività di famiglia ha aperto le porte della modernità sotto la spinta di Alessandro Carrozzo che, coadiuvato dai genitori e dalle sorelle, ha dato inizio a una produzione di vino imbottigliato che in brevissimo tempo ha conquistato il mercato locale e non solo. I vini della Cantina Carrozzo nascono la dove la semplicità della gente sin dai tempi remoti si è differenziata, per il commercio delle uve e per la produzione di un ottimo vino. Ed è proprio grazie all’intraprendenza di Alessandro Carrozzo, con l’appoggio di tutti i componenti della sua famiglia, il padre Giuseppe, la madre Luigina e le sorelle ELena e Elisabetta, che la tradizionale attività di famiglia ha aperto le porte alla modernità, iniziando una produzione di vino imbottigliato che in brevissimo tempo ha conquistato il mercato locale e non solo, mercato rimasto affascinato dal gusto di questi vini frutto della splendida terra da cui nascono e dell’amore che questa famiglia ha da decenni per l’arte di “fare buon vino”.
I vigneti dell’azienda sono allevati ad alberello e impiantati da più di mezzo secolo sulla rinomata zona a Denominazione d’Origine Controllata di Copertino.
Da questi nasce quello che, nel percorso iniziato dall’azienda Carrozzo si è affermato con maggiore decisione come il prodotto più autorevole, il Carminio, un I.G.T. Salento (indicazione Geografica Tipica) realizzato con la benevola vendemmia del 2001.
Esso è costituito da uve Negroamaro (100%), e il suo delicato profumo di spezie e di frutta, il sapore morbido e nello stesso tempo caldo e vigoroso della sua struttura tannica richiamano alla memoria il calore e le essenze tipiche delle terre del sud. L’affinamento in barrique di rovere francese con una marcata formazione alcolica (14%) comunicano al Carminio, un singolare valore, degno dei più apprezzati ed equilibrati vini in un “modo esemplare di interpretare un rosso pugliese e salentino”.
Il viaggio intrapreso può proseguire con il gradevole assaggio del vino ottenuto da carrozzo che indovinando il felice connubbio tra Negroamaro (80%) e Malvasia nera di Lecce (20%), lo ha imbottigliato con il nome di una delle contrade più fertili del feudo di Carmiano, il Bonsignore, nelle diverse varietà, rosso, rosato, bianco e bianco frizzante.
Ultimo natoil Krasì, un intenso e gustoso primitivo, che prende il nome dall’antica lingua bizantina, il “griko”, ancora in uso in alcune zone del Salento, denominate Grecìa Salentina. Lì ancora oggi il vino si chiama krasì.
VINI E ACETI
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