L’azienda agricola Silvia Castagnero di Agliano Terme si trova nel cuore dei paesaggi vitivinicoli di Monferrato e Langa-Roero riconosciuti Patrimonio dell’Umanità Unesco. È condotta da Silvia, dal fratello Giovanni e dal marito Daniele Nori. È un’azienda ereditata da papà Giuseppe, che amava la Barbera e faceva il vino per passione. A lui la dedica “A te” su alcune etichette per aver mantenuto la promessa fatta da Giovanni di continuare l’azienda. Oggi ha 13 ettari di cui otto di vigna, il resto sono coltivati a frutta, nocciole, bosco e 2 ettari di campi di orzo e canapa per la produzione della birra artigianale Edfil. All’azienda vitivinicola, la famiglia Castagnero affianca un birrificio artigianale e un’agriturismo. Si coltivano e si producono solo vitigni autoctoni: Barbera d’Asti, Grignolino d’Asti, Cortese. La produzione annuale oggi è di circa 15-20 mila bottiglie. Con le nuove vigne, il potenziale sale a circa 40 mila bottiglie. Un obiettivo che la famiglia Castagnero-Nori vuole raggiungere in pochi anni. Cantina e vigneti sono in uno dei punti più alti di Agliano, oltre i 250 metri sul livello del mare: è chiamata per questo la «Casa del Bric», la casa del bricco. La «vigna d’la cioca», della campana, è la più antica: ha oltre 100 anni, è coltivata a Barbera ed è protetta da un grande albero di noce che svetta al centro. Migliaia di anni fa, dove oggi l’azienda Castagnero ha le vigne, c’era il mare che ha contribuito a formare terreni ricchi di preziosi elementi e minerali. Sei le etichette di vino firmate Castagnero: Barbera d’Asti Barbisin, Barbera d’Asti superiore Cuntacc, Grignolino d’Asti Ferlingot, Piemonte Cortese Puciunin, Cortese Spumante Bullae e Marghibu rosato.
“C’era una volta” non è una semplice ragione sociale: è un tuffo all’indietro nel tempo, un viaggio nella vita agreste dei decenni passati dove l’ospite, fin dal suo arrivo, accompagnato da colori e profumi di un mondo rimasto intatto in tutta la sua genuinità. L’agriturismo di Silvia Castagnero è nato nella «casa del Bric», uno sei punti più alti di Agliano, con i suoi oltre 250 metri che sovrastano le colline Unesco regalando panorami mozzafiato. Aperto nel 1994 con l’azienda agricola, è stato realizzato ristrutturando la cascina di “Mimma”, Irma Bosco, la nonna acquisita paterna di Silvia, generazioni di contadini alle spalle e tanta maestria per la cucina tipica piemontese. Riportare alla luce quella vecchia cascina, preservandone i magnifici legni antichi, i mattoni rossi e i caminetti da focolare rurale è stato un omaggio di Silvia a quella donna forte e generosa.
I piatti ripercorrono la tradizione, a cominciare dagli intramontabili bagna cauda e agnolotti del plin, dai sapori unici grazie alle materie prime a chilometro zero: carni, verdure, ortaggi, aromi, vini, sulle tavole di “C’era una volta” arriva tutto il meglio dei produttori di zona, che a loro volta, hanno privilegiato la qualità alla quantità per offrire ingredienti unici. Galline, oche, tacchini, anatre, conigli sono nati e cresciuti nei dintorni della «casa del Bric». Stagionalità e freschezza sono le parole d’ordine in cucina. E le sei camere, per 12 posti letto complessivi, non sono da meno quanto a rispetto delle tradizioni, con ambienti rurali suggestivi per far sentire a proprio agio l’ospite anche nei momenti di relax. “C’era una volta” è sapori tipici e molto altro. L’ospite ha infatti la possibilità di cenare al ristorante oppure semplicemente degustare i prodotti dell’azienda e delle altre aziende consociate a Terranostra. Chi invece sceglie di trascorrere un soggiorno nell’agriturismo, può contare su un ambiente d’antan ma al passo con i tempi, dove il wi-fi è gratuito, e la piscina “strizza l’occhio” a chi volesse utilizzarla. E durante il giorno c’è soltanto l’imbarazzo della scelta per visitare gli angoli più belli dei vigneti Unesco, attraverso salutari camminate o pedalate, con le biciclette noleggiabili per gli ospiti.
BEVANDE ALCOLICHE