Seppur vero che in tempi non molto recenti tradizioni popolari lo ritenevano l’unico mezzo per combattere i vampiri, con il passare del tempo l’
aglio ha assunto un’importanza
essenziale soprattutto in ambito culinario, senza però trascurare le sue alte
potenzialità terapeutiche e disinfettanti. La pianta dell’aglio è molto diffusa, non è difficile coltivarla e il suo utilizzo primario è appunto quello del
condimento. Il suo odore/sapore caratteristico e spesso pungente è dovuto a numerosi composti organici di
zolfo, tra cui l’allina e derivati.
In cucina è prevalentemente utilizzato per realizzare gustosi intingoli e per la preparazione del classico soffritto: un esempio sono gli spaghetti alle vongole, dove i molluschi vengono fatti insaporire in un soffritto di aglio e poi bagnati dal vino bianco. Il pesto alla genovese, quello fresco e profumato, condimento principe delle famose trenette, è realizzato con un battuto di aglio, basilico fresco, olio extravergine d’oliva e parmigiano (oppure pecorino).
Stesso discorso vale per il pesto alla trapanese, oppure la tradizionale Bagna Cauda piemontese. Un’idea di condimento potrebbe essere l’agliata, una salsa che si ottiene pestando in un mortaio di marmo degli spicchi s’aglio aggiungendo poi sale e olio: si amalgama il tutto con un po’ di mollica di pane inzuppata nell’aceto bianco, fino ad ottenere una salsa liscia e cremosa, adatta anche ad insaporire bolliti di carne o pesce.
La tradizione della cucina italiana, specialmente quella del Lazio, rivendica la paternità dei gustosissimi spaghetti aglio, olio e peperoncino: una ricetta, semplice, veloce, ma dal sapore molto deciso. L’aglio può essere anche utilizzato come ingrediente nella preparazione del pane: si ottiene un prodotto morbido e saporito, adatto ad accompagnare i contorni più sfiziosi.