Non per tutti l’estate è finita. Secondo recenti stime, quest’anno saranno quasi 5 milioni gli italiani che, approfittando del mese di settembre e quindi l’inizio della bassa stagione, partiranno per le tanto desiderate ferie.
Nonostante la crisi economica la Sardegna rimane tra le mete turistiche più ambite. Vero e proprio gioiello sul mare, Alghero vanta una storia antichissima, che risale addirittura al neolitico: recenti ritrovamenti archeologici, infatti, hanno potuto documentare la presenza di tombe e cunicoli sotterranei datati tra i 3000 e i 2000 anni a.C.
Nel corso dei secoli, Alghero è diventata punto strategico importantissimo dell’isola e la sua storia è raccontata attraverso spettacolari monumenti. Chi ha intenzione di recarsi in questo luogo magico, non può non visitare i siti archeologici che il tempo ci ha restituito: dalla Necropoli di Anghelu Ruju, al Nuraghe Palmavera.
Per chi fosse più interessato all’architettura, da visitare il Palazzo de Ferrera, il Palazzo del marchese d’Albis e il Palazzo Lavagna. Splendide sono la Cattedrale di Santa Maria, risalente al XVI secolo e la Chiesa di San Francesco fino al famoso e suggestivo Santuario di Nostra Signora di Valverde.
Oltre ai monumenti di carattere storico, Alghero vanta un panorama mozzafiato su un mare cristallino: la zona di Capo Caccia, ricchissima di grotte, è considerata importantissima dal punto di vista naturalistico, tra specie protette come falchi e gabbiani rossi.
Ma c’è spazio anche per pensare al gusto. Tra le specialità del luogo la capunara, piatto con crostacei, acciughe, uova sode e frutti di mare, seguito dai prelibati spaghetti ai ricci di mare. Famosa è l’aragosta alla Catalana, ma anche la tipica zuppa di pesce, è fantastica.
Per chi fosse amante della carne, è d’obbligo segnalare i peuxtus, piedini di agnello con salsa piccante al pomodoro.
Per concludere con un dessert tipico consigliamo i papassinos, biscotti con uva sultanina, mandorle e noci, senza dimenticare le famose seadas, servite con
miele e
melassa di fichi. Come non includere nel menù il profumato mirto di Sardegna? Bon Appetìt!
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