20.05.2023
Un’ape può essere davvero un’amica preziosa, non solo per il suo ruolo nella natura e per i prodotti che ci offre, ma anche per ciò che possiamo apprendere da lei, osservando la sua attività e conoscendo meglio il suo mondo
Un’ape può essere davvero un’amica preziosa, non solo per il suo ruolo nella natura e per i prodotti che ci offre, ma anche per ciò che possiamo apprendere da lei, osservando la sua attività e conoscendo meglio il suo mondo.
Se osserviamo un alveare scopriamo che al suo interno i ruoli sono molto ben definiti: l’ape regina, i fuchi, le api operaie. Le api non sono tutte uguali ed ognuna fornisce il suo contributo per il bene comune. Inoltre, l’ape è un insetto sociale che vive in colonie numerose: un’ape da sola non potrebbe vivere perché non sarebbe capace di nutrirsi, riprodursi, scardarsi a sufficienza.
La società delle api, così laboriosa e organizzata, ci insegna che l’unione fa la forza e che di fronte a problemi complessi è necessario attuare soluzioni che si avvalgano del contributo di tutti.
Così per salvare le nostre amiche api molti Comuni ed Enti locali si sono attivati per sensibilizzare i cittadini sulla loro importanza in natura. In alcuni casi sono stati messi a disposizione spazi per le attività associative degli apicoltori, oppure vengono organizzati incontri e conferenze scientifiche per approfondire il tema dell’apicoltura e della biodiversità. Non mancano momenti più conviviali di sagre e feste dedicate al miele e agli altri prodotti dell’alveare: occasioni importanti per far conoscere e promuovere il lavoro quotidiano di tanti apicoltori. Le città poi possono sperimentare forme di “accoglienza” delle api, attraverso ad esempio gli apiari di comunità o i giardini delle api, a dimostrazione del fatto che l’apicoltura può essere un valido strumento per realizzare politiche locali di tutela ambientale, di valorizzazione dei territori e di sviluppo locale.
Il mondo delle api ci appare un po’ come una realtà ideale che può fornire anche a noi un modello di società in cui ciascuno può trovare il suo particolare ruolo, scoprendo e valorizzando le proprie abilità a favore dell’intera collettività.
Così ciascuno di noi può fare la sua parte con piccoli gesti che costano poco ma sono molto importanti. Chi ha un piccolo giardino può realizzare siepi o aiuole di piante da fiori autoctone, selvatiche e non, in particolare specie mellifere, oppure rinunciare allo sfalcio dell’erba nei mesi di aprile e maggio per evitare il taglio dei fiori. Ma anche chi non ha un giardino, può ospitare sul proprio balcone le piante amate dalle api: tulipani, lavanda, calendula, violette. Se poi vogliamo aiutare anche le api solitarie possiamo installare anche una casetta per impollinatori selvatici.
Qualche consiglio dei nostri tutor dell’orto permetterà di progettare il proprio spazio verde rispettando la stagionalità in modo da avere fiori in primavera, ma anche in estate e in autunno. Così non solo avremo un bel giardino fiorito ma daremo sostentamento alle api nei momenti in cui ne hanno più bisogno. Naturalmente è assolutamente vietato l’uso di qualsiasi sostanza chimica a protezione dei fiori.