14.05.2025
Firma la petizione per dire basta ai cibi importati e camuffati come italiani e difendere la salute dei cittadini e il reddito degli agricoltori
Il sistema agro-alimentare nel suo complesso – agricoltura, industria alimentare e delle bevande, intermediazione, distribuzione all’ingrosso e al dettaglio e ristorazione – si conferma un settore fondamentale per la nostra economia, con un fatturato di circa 680 miliardi di euro, circa il 15% del fatturato globale dell’economia nazionale (Crea).
Il Made in Italy a tavola ha raggiunto un livello record di esportazioni nel 2023 con un valore pari a 64,2 miliardi, nello stesso periodo il valore dell’import è stato di 65,4 miliardi con una crescita del 60% in dieci anni (Coldiretti).
Un patrimonio economico e anche un patrimonio culturale, un patrimonio ammirato da tutto il mondo, ma allo stesso tempo un patrimonio da difendere, così come da difendere è la salute dei consumatori!
Contro l’invasione di prodotti stranieri, che mettono a rischio la salute dei cittadini e il futuro dell’agroalimentare italiano, Coldiretti chiede anche maggiori controlli per bloccare le truffe a tavola.
È necessario anche lo stop all’importazione di cibo trattato con sostanze e metodi vietati in Europa, come il grano canadese fatto seccare in preraccolta col glifosato, affermando il rispetto del principio di reciprocità: gli obblighi che vengono imposti ai produttori italiani devono valere anche per chi vuole vendere nel mercato europeo.
Redditualità e reciprocità sono le due parole chiave che sintetizzano la vertenza aperta dalla Coldiretti con la manifestazione organizzata al Brennero nel 2024, per fermare l’invasione di prodotti agroalimentari stranieri lontani dagli standard italiani per tutelare la salute dei consumatori e il reddito degli agricoltori. Proprio dal Brennero è partita la raccolta di firme da presentare all’Unione europea per chiedere che l’etichetta con l’indicazione di origine della materia prima sia estesa a tutti i prodotti alimentari e a tutti i Paesi della Ue.
La priorità è la revisione dell’ultima trasformazione del Codice doganale che consente di italianizzare alcuni prodotti esteri, ma anche una ulteriore stretta sulle pratiche commerciali sleali.
L’obiettivo è di raggiungere un milione di firme entro il 21 settembre 2025, per dire basta ai cibi importati e venduti come italiani e difendere la salute dei cittadini e il reddito degli agricoltori, estendendo l’obbligo dell’indicazione di origine in etichetta a tutti i prodotti alimentari in commercio nell’Ue.
La campagna può essere sostenuta firmando in tutti i mercati contadini di Campagna Amica, negli uffici Coldiretti, sul web ed è promossa anche sui social media con l’hashtag #nofakeinitaly.
Per firmare la petizione bastano pochi minuti:

Fonte: Unione europea
Invitiamo tutti a firmare, sensibilizzare e diffondere il più possibile, estendendo anche agli ospiti delle aziende agrituristiche, ai clienti dei mercati, agli interlocutori commerciali e chiunque riterrete possa sostenerci.
Per maggiori informazioni su questa importantissima iniziativa: clicca qui – clicca qui – clicca qui