25.05.2022
Oltre tremila bambini presenti nella maxi fattoria allestita a Villa Celimontata a Roma con laboratori didattici, il gioco del mercato, i Cuochi Contadini, lo sport e il cibo sano e salutare
Sono oltre tremila le fattorie didattiche presenti nelle campagne italiane che possono accogliere durante l’estate i bambini per aiutarli a superare lo stress provocato dalla guerra e dalla pandemia con il gioco e la vita all’aria aperta a contatto con la natura. È quanto emerge dal primo studio sull’Educazione alla Campagna Amica nelle scuole italiane diffuso in occasione della Festa dell’educazione alimentare della Pace a Roma a Villa Celimontana, trasformata in una maxi fattoria con la presenza di migliaia di alunni da tutta Italia, assieme al presidente della Coldiretti Ettore Prandini.
Non è un caso che oltre quattro italiani su cinque (82%) degli italiani vorrebbe iscrivere i propri figli in una agricolonia, proprio per trascorrere le vacanze estive in pace e sicurezza con attività ricreative ed educative a contatto con la natura nei grandi spazi all’aria aperta, secondo i risultati di un sondaggio on line sul sito www.coldiretti.it.
Si tratta di una realtà che la pandemia ha fatto esplodere insieme al bisogno di libertà e sicurezza degli italiani che vanno alla ricerca di spazi aperti e contatto con la natura. Nelle fattorie didattiche si impara “facendo”, attraverso attività pratiche ed esperienze dirette come seminare, raccogliere, trasformare, manipolare e creare. Le attività proposte dalle aziende sono moltissime, si va dal laboratorio del bio pittore per dipingere con i colori estratti da foglie, fiori e ortaggi a quello dei baby chef dove imparare a cucinare risparmiando fino a quello dei più esperti dove allenare i sensi dell’olfatto, del gusto, del tatto e della vista ed imparare a riconoscere le piante aromatiche o assaporare i diversi tipi di miele.
Un’offerta che attraverso il progetto Educazione alla Campagna Amica ha coinvolto negli ultimi venti anni circa 10 milioni di bambini, praticamente mezzo milione all’anno, di cui il 70% nella fascia d’età compresa fra i 4 e gli 11 anni, dalla scuola materna alla primaria e il 30% studenti più grandi medie e superiori.
L’obiettivo è quello di formare dei consumatori consapevoli sui principi della sana alimentazione e della stagionalità dei prodotti per valorizzare i fondamenti della dieta mediterranea e ricostruire il legame che unisce i prodotti dell’agricoltura con i cibi consumati ogni giorno.
Le fattorie didattiche di Coldiretti, in collaborazione con gli enti locali e le altre autorità territoriali coinvolte, possono inoltre rappresentare un valido supporto alle politiche di sostegno dei bambini e delle loro famiglie, dando spazi alla didattica innovativa in campagna. Un’opportunità preziosa per integrare i servizi educativi per l’infanzia in una situazione che vede oggi in Italia escluse 3 famiglie su 4 (75%) da questo tipo di possibilità. Per sostenere i genitori di bambini e ragazzi con disabilità intellettiva e autismo ci sono poi fattorie che hanno realizzato percorsi di formazione, recupero e apprendimento garantendo opportunità che in molte aree non sarebbe possibile offrire.
La Coldiretti è impegnata nel progetto “Educazione alla Campagna Amica” che coinvolge alunni delle scuole elementari e medie in tutta Italia che partecipano a lezioni in programma nelle fattorie didattiche e nei laboratori del gusto organizzati nelle aziende agricole e in classe. L’obiettivo è quello di formare dei consumatori consapevoli sui principi della sana alimentazione e della stagionalità dei prodotti per valorizzare i fondamenti della dieta mediterranea e ricostruire il legame che unisce i prodotti dell’agricoltura con i cibi consumati ogni giorno e fermare il consumo del cibo spazzatura.
“Occorre creare le condizioni per una crescita qualitativa nell’alimentazione dei nostri figli che sono stati forse le vittime principali dei problemi causati dalla pandemia” ha dichiarato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “da questo punto vista il tema dell’educazione alimentare delle nuove generazione diventa cruciale con la necessità di qualificare anche l’offerta delle mense scolastiche con cibi locali a km 0 che valorizzano le realtà produttive nazionali e garantiscono genuinità e freschezza”.