24.04.2024
La coltura di amarene e visciole era diffusa in tutto l’Appennino tra Marche, Lazio e Umbria e rappresentava un ottima fonte di reddito per le società rurali. Oggi la troviamo nei mercati di Campagna Amica
Leggi cosa sono “I Sigilli di Campagna Amica”
Ci troviamo nel Lazio, più in particolare nel Sud della regione dove nelle campagne da maggio inizia a far bella mostra di sé un albero dai fiori candidi che a giugno regalerà frutti rossi: il visciolo.
La coltura di amarene e visciole era diffusa in tutto l’Appennino tra Marche, Lazio e Umbria e rappresentava un ottima fonte di reddito per le società rurali. Si pensi che dal 1500 sia nelle cucine più povere che in quelle dell’aristocrazia venivano utilizzati questi frutti anche per le loro proprietà terapeutiche e medicinali. Contengono infatti sostanze antiossidanti.
Si pensi ad esempio alla melatonina responsabile della regolazione dei ciclo sonno/veglia o a sostanze antiinfiammatorie come gli antociani, quelle regolatrici del colesterolo come ad esempio la quercetina. Sono inoltre presenti in buona quantità il beta-carotene, la pectina che è una fibra solubile e la vitamina C. I monaci cistercensi di Valvisciolo, dell’omonima abbazia, profondi conoscitori delle proprietà di tante piante, tirarono su una vera e propria coltivazione per produrre la deliziosa confettura. D’altronde il nome “Valvisciolo” non è certo stato dato a caso.
Oggi è possibile trovare alcuni trasformati di questo frutto nel mercato agricolo a vendita diretta di Roma – Circo Massimo presso i banchi dell’azienda Maina e della Società agricola Agropontino entrambe di Sezze (Lt).
E allora unite salute e sapore, non vi resta che provare!