Gli
agridetergenti prodotti dalla società agricola
Le Erbe di Brillor si possono anche bere senza venire intossicati. Il sapore non è dei migliori, però vale a rendere l’idea di quanto naturali siano. Sono detersivi utili per pulire la casa, ma possono essere utilizzati anche in
agricoltura. Insomma non inquinano ma sanano l’
ambiente.
Si tratta di una esperienza nata in Piemonte, sulle sponde del Lago di Alice Superiore, nel cuore dell’Anfiteatro Morenico di Ivrea, a pochi chilometri da Torino, dove si sono incrociate tre storie: quella di Paola Polce, manager nel campo della moda, oggi piccola imprenditrice agricola che coltiva erbe aromatiche officinali per trasformarle in agridetergenti per la pulizia della casa; quella di Antonia Maria Botta che lascia la Sicilia dopo la laurea in Chimica, in cerca di un contesto in grado di intercettare una filosofia di vita che punti alla sostenibilità ambientale; quella di Adrian che, con mezzi di fortuna attraversa l’Adriatico, giungendo dall’Albania per riscattare le proprie ambizioni.
Le aspettative dei tre si sono realizzate attorno ai dirupi di un rudere abbandonato che è raggiungibile solo attraverso un varco da aprire tra i rovi. Qui ha preso vita un progetto di impresa agricola che guarda al domani. C’è chi mette competenze tecniche, chi risorse economiche e mentalità imprenditoriale e chi operosità infaticabile. Il risultato? Si producono agridetergenti naturali capaci di ritornare nell’ambiente dopo il loro ciclo, restituendo energia positiva. Il sambuco, la fitolacca, il timo, il limone, la carota, l’achillea, la menta, il rosmarino e le altre specie autoctone insieme al curcuma e all’indaco hanno ridato vita ai terreni acquistati. Le produzioni nascono nel laboratorio per la trasformazione. Il resto arriva da una spiccata capacità di diffusione di una sensibilità ambientalista e un azzeccato posizionamento nel mercato in grado di dare i suoi frutti nel breve tempo della start up dell’impresa.
Tra quei muretti, a secco, in stile ligure, a partire dal 2010, ha preso corpo e struttura un nuovo stabilimento aziendale nel quale si fa formazione a bambini e famiglie e si trovano i primi embrioni del museo che meglio racconta le potenzialità della natura e i segreti della canapa. In laboratorio le erbe vengono spremute come il mosto nelle cantine e poi lasciate a macerare con ingredienti naturali come l’aceto di mele biologico, l’alcol biologico di grano e un grasso vegetale, per sette mesi. Il tutto finisce in contenitori ecocompatibili destinati a un mercato che sposa l’idea dell’emissione zero: 40mila litri mensili in 12mila metri di erbe officinali. Le miscele se utilizzate in agricoltura proteggono le piante da parassitosi e aggressioni esterne, mentre la casa brilla, insieme all’agricoltura “no food”.
Società agricola Le Erbe di Brillor
Alice Superiore (To)
Via Roma, 59 – 10010 Alice Superiore (To)
tel. 0125-78766 – cell. 347-2846503