La cucina italiana patrimonio dell’unesco: un riconoscimento che va oltre il piatto

Iniziano i festeggiamenti nei mercati di Campagna Amica per un riconoscimento che celebra cultura, salute e identità del Belpaese

Quando parliamo di cucina italiana, non stiamo parlando soltanto di ricette o di piatti iconici. Parliamo di un sistema culturale, produttivo e sociale che affonda le sue radici nella storia, nelle tradizioni e soprattutto nel lavoro quotidiano di chi coltiva la terra. Il recente riconoscimento della cucina italiana come patrimonio immateriale dell’umanità UNESCO non è semplicemente un premio gastronomico: è, prima di tutto, un tributo al nostro sistema agricolo.

È agli agricoltori, alle aziende agricole e a chi tutela la biodiversità che dobbiamo la possibilità di portare sulle nostre tavole cibo sano, sicuro e di qualità. Grazie al loro impegno, l’Italia può oggi definirsi leader nella biodiversità agricola e vanta il primato europeo per numero di prodotti a denominazione riconosciuta, tra DOP, IGP, eccellenze vinicole e alimentari.

Questo primato non deve solo riempirci d’orgoglio, ma anche renderci consapevoli che il riconoscimento UNESCO è il frutto di un ecosistema virtuoso che coinvolge l’intera filiera agroalimentare.

La Fondazione Campagna Amica racconta ogni giorno questo valore. Nei mercati, nelle aziende agricole e nelle realtà territoriali, si mostra come l’agricoltore non sia soltanto un produttore, ma anche un trasformatore, un custode del paesaggio, un promotore della bellezza italiana, quella agricola e quella culturale che tutto il mondo ci invidia.

Un riconoscimento che parla anche ai giovani

Come sottolinea Dominga Cotarella, Presidente di Fondazione Campagna Amica, Terranostra e Membro di Giunta Coldiretti Nazionale , «Questo risultato è fondamentale anche per fare educazione alimentare. Il nostro settore agroalimentare sta affrontando minacce importanti, tra le altre: i cibi formulati, l’italian sounding, le agromafie, la miopia di un Europa che taglia i fondi all’agricoltura e i controlli non adeguati del cibo che entra in Europa. Questo riconoscimento contribuirà a favorire soprattutto nei confronti dei nostri giovani una più profonda comprensione del cibo sano e della prevenzione. Inoltre, contribuirà a far meglio comprendere che una ricetta è una scelta alimentare, un racconto della cucina italiana nel mondo. Non è solo tradizione, cultura, storia, ma un investimento nel futuro e nella salute individuale che diventa benessere collettivo.»

Il messaggio è chiaro: la cucina italiana non è un semplice repertorio di preparazioni, ma un modello culturale basato su qualità, stagionalità, genuinità e tutela della biodiversità.

Dominga Cotarella aggiunge: « Questo riconoscimento è anche uno strumento di tutela. Chi vuole slealmente imitare la cucina italiana deve sapere che sta imitando un patrimonio dell’umanità. È un riconoscimento che riporta l’agricoltura al centro, per parlare di quell’eccezionalismo agricolo che, come Coldiretti ribadisce da anni.»

Oltre le ricette: la vera forza della cucina italiana

La cucina italiana è una narrazione fatta di:

  • territori unici
  • saperi contadini tramandati
  • comunità agricole che custodiscono tradizioni
  • filiere trasparenti e di qualità
  • convivialità e cultura dell’accoglienza

Il riconoscimento UNESCO non rappresenta un traguardo, ma un nuovo inizio. È un invito a investire ancora di più sulla qualità, sulla formazione, sull’educazione alimentare e sulla tutela della nostra identità gastronomica.

Nei mercati di Campagna Amica e negli agriturismi di Terranostra, questo fine settimana iniziano delle attività per festeggiare la cucina italiana patrimonio immateriale dell’Unesco, con corsi di cucina, ricetta dei nostri cuochi contadini e promozioni delle strenne natalizie.

Clicca qui per scaricare tutte le attività.

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