06.08.2021
È uno dei pesci d’acqua dolce più diffusi e conosciuti. E in cucina è molto utilizzata nella preparazione di gustose ricette
Appartenente alla famiglia Cyprinidae, la tinca popola le acque dolci europee come laghi, fiumi, canali. È molto diffusa e conosciuta in Italia. È un pesce gregario che ama vivere in piccoli branchi, ed è onnivoro ovvero si nutre principalmente di organismi vegetali, soprattutto di notte.
Ha un corpo tozzo ricoperto di piccole scaglie e muco che la rende viscosa. La bocca ai lati due barbigli corti. La pinna dorsale è ben sviluppata e presenta margini arrotondati come le altre pinne. La colorazione tende al verde sul dorso, per virare verso il giallo nella zona ventrale. Ha una lunghezza media di 20-40 cm e il suo peso varia senza mai superare i 2 kg.
La tinca si riproduce tra la primavera e l’estate quando si sposta in acque basse. La femmina produce centinaia di migliaia di uova che il maschio feconda esternamente. La sua pesca è molto sviluppata, soprattutto nei mesi di maggio e giugno, ma è una specie anche oggetto di allevamento in acquacoltura. Per la pesca si utilizzano attrezzi quali canne bolognesi, fisse e da fondo.
Viene commercializzata soprattutto fresca, per cui prima dell’acquisto è bene sincerarsi del suo aspetto che ne indica la qualità: le carni non devono essere mollicce ma compatte e sode, l’odore deve essere gradevole, l’occhio lucido e la colorazione viva e brillante.
In cucina sono molto apprezzate le carni della tinca poiché magre e digeribili. Ricche di proteine sono spesso consigliate dai nutrizionisti. Prima di procedere alla preparazione di ricette culinarie con la tinca se ne consiglia però il lavaggio accurato poiché potrebbe altrimenti avere un retrogusto fangoso.
Ricetta: tinca in carpione
Ingredienti per 4 persone:
1 Kg una grossa tinca (o 2 piccole tinche)
750 g vino bianco
250 g aceto di vino bianco
2 carote
2 zucchine
un cucchiaio di miele di acacia
una foglia di alloro
una cipolla
un gambo di sedano
uno spicchio di aglio
farina
ginepro
chiodi di garofano
olio di arachide
sale
Procedimento:
Lavare accuratamente la tinca, eviscerarla, eliminare la testa e, con un coltello robusto, ricavare i filetti. Appoggiare i filetti con la polpa verso l’alto e far scorrere la lama di un coltello flessibile tra la pelle e la polpa partendo dalla coda.
Eliminare così la pelle, poi tagliare ciascun filetto in 4 trancetti. Infarinare i trancetti di tinca e friggerli in abbondante olio di arachide bollente per un paio di minuti. Sgocciolare i trancetti su carta da cucina, salandoli e lasciandoli raffreddare. Portare a bollore in un’altra casseruola il vino con l’aceto, l’aglio, il miele, un pizzico di sale, 2 bacche di ginepro, 2 chiodi di garofano e l’alloro.
Mondare tutte le verdure tuffandole nella marinata bollente e, non appena riprenderà il bollore, spegnere e far raffreddare. Adagiare i tranci di tinca in una capiente pirofila, ben distesi, coprendoli con le verdure e la marinata. E far marinare in frigo per almeno 8 ore.