18.12.2025
Agricoltori in piazza a Bruxelles contro i tagli alla PAC e l’accordo Mercosur: in gioco il futuro dell’agricoltura europea, tra reciprocità, sicurezza alimentare e sostenibilità.
Oggi, 18 dicembre, migliaia di agricoltori italiani ed europei sono scesi in piazza a Bruxelles per protestare contro i tagli alla PAC, le importazioni senza reciprocità e l’accordo Mercosur. “Siamo in piazza contro la deriva autocratica della Von der Leyen – ha dichiarato il segretario generale di Coldiretti Vincenzo Gesmundo –. Chiediamo siano restituiti i 90 miliardi sottratti alla PAC. Ricorderemo ai tecnocrati di Bruxelles che contro i contadini non si governa”.
Terranostra e Campagna Amica in prima linea per una politica agricola vera, fondata su reciprocità, trasparenza e sicurezza alimentare.
Dominga Cotarella: “Il taglio del 20% delle risorse PAC – circa 90 miliardi al budget agricolo europeo e 9 per l’Italia – unito all’accordo Mercosur senza reciprocità, è un danno enorme alla nostra agricoltura. Fondo unico e con risorse ridotte si danneggia anche la multifunzionalità e si mina la sostenibilità di un intero sistema costruito negli ultimi 30 anni.”
NO al Mercosur senza reciprocità
L’accordo con il Mercosur, nella sua attuale formulazione, rappresenta una minaccia concreta per l’agricoltura italiana ed europea. Senza l’applicazione del principio di reciprocità degli standard produttivi, si spalanca la porta a una concorrenza sleale che sacrifica i nostri agricoltori a favore di altri interessi commerciali.
Nei Paesi sudamericani si fa tuttora largo uso di antibiotici e promotori della crescita negli allevamenti vietati in UE, oltre a pesticidi banditi da anni nel territorio europeo. Nei primi nove mesi del 2025 sono scoppiati 130 allarmi alimentari nei Paesi UE legati a prodotti importati dal Mercosur, di cui oltre un terzo relativi alla carne. Le importazioni in Italia di prodotti agroalimentari dal blocco sudamericano sono aumentate del 17%, per un totale di oltre 2,6 miliardi di euro.
È anche una questione di salute pubblica. Proprio mentre l’UNESCO riconosce la cucina italiana come Patrimonio Immateriale dell’Umanità, celebrando il nostro modello alimentare fondato su ingredienti sani e di qualità, l’Europa rischia di aprire le porte a produzioni che non rispettano gli stessi standard sanitari e ambientali.
“La clausola di salvaguardia prevista, senza attivazione automatica, è totalmente inefficace – prosegue Dominga Cotarella –. Chiediamo controlli sul 100% dei prodotti agroalimentari che entrano nei confini europei e il rispetto pieno del principio di reciprocità. È inaccettabile l’idea di utilizzare i fondi della riserva di crisi PAC per coprire i danni causati dall’accordo alle nostre filiere”.
Il taglio PAC e le conseguenze sulla multifunzionalità
Il nuovo quadro finanziario pluriennale 2028-2034 prevede l’accorpamento in un fondo unico delle risorse per lo sviluppo rurale, con tagli pesantissimi anche alla pesca (-67%, da 6,1 a 2 miliardi). Scelte che colpiscono l’intero sistema dell’agricoltura multifunzionale italiana: oltre 65.000 aziende, di cui più di 30.000 tra agriturismi, mercati contadini, fattorie didattiche e fattorie sociali. I fondi FEASR hanno sostenuto la diversificazione delle attività agricole, la vendita diretta, la manutenzione del paesaggio, la biodiversità e le energie rinnovabili. Un sistema che regge intere economie rurali, ne sostiene l’occupazione, garantisce la sicurezza alimentare e territoriale.
Articolo a cura di Francesco Fratto