05.06.2023
La salute e il benessere delle persone sono strettamente legati allo stato dell’ambiente
La salute e il benessere delle persone sono strettamente legati allo stato dell’ambiente. Un ambiente naturale di buona qualità risponde alle esigenze di base, in termini di aria e acqua pulite, di terreni fertili per la produzione alimentare, di energia e di materiali per la produzione. Al contrario, un ambiente segnato da aria inquinata, sostanze chimiche pericolose, ondate di calore, inondazioni, perdita di biodiversità, degrado del suolo, diffusione di malattie infettive provoca gravi conseguenze a tutti gli abitanti del pianeta.
Lo stato di salute attuale dell’ambiente ci pone di fronte a fatti che non possono non allarmare: aumentano infatti i disastri ambientali, gli eventi estremi, diminuisce la disponibilità idrica, la sicurezza alimentare è a rischio, compaiono e si diffondono malattie infettive pandemiche.
Secondo l’OMS nel mondo 1 caso di morte su 4 è attribuibile a fattori ambientali che contribuiscono ad un ampio spettro di malattie che colpiscono in particolar modo bambini ed anziani. Le stime per il 2030-2050 fanno prevedere oltre 250mila decessi annui in più nel mondo a causa del cambiamento climatico soprattutto nelle fasce più vulnerabili, con un aumento delle disuguaglianze di genere, della marginalizzazione sociale ed economica, dei conflitti e delle migrazioni.
Tra i principali rischi ambientali va considerato sicuramente l’inquinamento dell’aria. Il 91% della popolazione mondiale è mediamente esposto a livelli degli inquinanti nell’aria al di sopra dei valori raccomandati, condizione che si associa alla diffusione di malattie cardiache, ictus, malattie polmonari e cancro ai polmoni. Si stima che l’esposizione all’inquinamento dell’aria determini ogni anno oltre 400 000 decessi prematuri nell’UE. Anche l’inquinamento acustico, dovuto all’esposizione al rumore di mezzi di trasporto e delle industrie può causare disturbi del sonno e relativi aumenti del rischio di ipertensione e malattie cardiovascolari.
Desta anche molta preoccupazione l’esposizione a sostanze chimiche pericolose, che può avvenire attraverso aria e acqua inquinata ma anche prodotti di consumo e dieta. Alcune sostanze chimiche pericolose tendono a persistere nell’ambiente e sono soggette a bioaccumulo nella catena alimentare, il che significa che ci sarà un notevole ritardo prima che le riduzioni di emissioni si traducano in una riduzione dell’esposizione. Il ricorso a sostanze chimiche nelle varie attività produttive non accenna a diminuire e ciò accresce la preoccupazione rispetto agli effetti sulla salute di un’esposizione a miscele chimiche che si protrae per tutto il nostro ciclo di vita, dalla gravidanza, alla prima infanzia fino alla vecchiaia.
Merita una riflessione il fatto che i bambini siano molto più sensibili degli adulti agli effetti degli inquinanti. I bambini infatti hanno attività metaboliche e tassi respiratori più elevati, tessuti e organi con elevata attività di replicazione cellulare, immaturità di tessuti, organi e sistemi (metabolico, immunitario, nervoso, riproduttivo). Inoltre i loro comportamenti naturali, come ad esempio gattonare o portare tutto alla bocca, li espone maggiormente agli agenti tossici.
L’OMS stima che oltre il 33% delle malattie nei bambini sotto i 5 anni siano dovute a cause ambientali e che le esposizioni ad inquinamento dell’aria in ambienti esterni e interni provochino circa 700.000 morti premature nei bambini in questa fascia d’età. In Italia la situazione non fa certo stare tranquilli: il 98% dei bambini sotto i 5 anni vive in aree dove le concentrazioni di PM2.5 sono al di sopra dei livelli raccomandati dall’Oms per la tutela della salute. Le manifestazioni cliniche che si riscontrano nei bambini vanno da una ridotta funzione polmonare a problemi nello sviluppo neuro-comportamentale, ma anche obesità, otite fino ad alcuni tumori infantili spesso associati all’esposizione ad inquinanti cancerogeni durante il periodo prenatale.
Se da un lato è vero che i rischi ambientali non sono diffusi in maniera uniforme nella società ma si ripercuotono in maniera sproporzionata sui gruppi socialmente più svantaggiati e vulnerabili, dobbiamo anche pensare che alcune conseguenze riguardano indistintamente ognuno di noi. Di certo la povertà, il vivere in ambienti degradati, lo stato nutrizionale scadente, le condizioni di salute pre-esistenti, l’assenza di prevenzione sono fattori che accrescono i rischi ma l’esperienza ci insegna che un problema globale ricade sempre su tutta la popolazione. E in questi casi la parte più fortunata del mondo deve dare il suo contributo in modo proporzionale alle proprie possibilità, con azioni concrete a beneficio di tutti.
Impegnarci ogni giorno per migliorare lo stato di salute del nostro Pianeta è davvero una responsabilità prioritaria per ciascuno di noi e spesso è sufficiente iniziare cambiando alcune semplici abitudini. Cambiare oggi significa fare un investimento per il presente ma anche per il futuro se vogliamo che anche le prossime generazioni possano vivere a lungo in un ambiente sano e accogliente.