21.11.2025
21 novembre 2025 – In occasione della Giornata nazionale degli Alberi, Coldiretti lancia un appello urgente per salvaguardare e potenziare il patrimonio verde italiano, sia nelle città sia nelle aree montane. I dati diffusi dall’organizzazione fotografano una situazione critica: nelle aree urbane le superfici verdi rappresentano appena il 2,9% dei territori comunali, con parchi e […]
21 novembre 2025 – In occasione della Giornata nazionale degli Alberi, Coldiretti lancia un appello urgente per salvaguardare e potenziare il patrimonio verde italiano, sia nelle città sia nelle aree montane. I dati diffusi dall’organizzazione fotografano una situazione critica: nelle aree urbane le superfici verdi rappresentano appena il 2,9% dei territori comunali, con parchi e giardini dotati di aree gioco limitati a porzioni ancora più ridotte.
Secondo recenti studi richiamati da Coldiretti, la presenza di alberi e spazi naturali non è solo una risorsa estetica, ma una componente essenziale per la salute e lo sviluppo, soprattutto dei bambini. Il contatto con ambienti naturali migliora le funzioni cognitive, favorisce la creatività, potenzia la memoria di lavoro, l’equilibrio e la capacità di elaborazione, oltre a rappresentare un antidoto naturale allo stress urbano.
Gli alberi svolgono inoltre un ruolo di primo piano nella mitigazione degli effetti del cambiamento climatico e dell’inquinamento: un esemplare adulto può catturare tra 100 e 250 grammi di polveri sottili all’anno, mentre un ettaro di vegetazione assorbe circa 20 mila chili di anidride carbonica.
A fronte di questi benefici, Coldiretti sottolinea come il patrimonio verde urbano sia spesso compromesso da interventi improvvisati o dannosi: scavi, rifacimenti dei marciapiedi e operazioni non specialistiche possono danneggiare le radici e indebolire gli alberi, rendendoli più vulnerabili agli effetti del clima estremo e mettendo a rischio la sicurezza dei cittadini.
Da qui l’esigenza di coinvolgere figure professionali qualificate, come florovivaisti e arboricoltori, sia nella produzione di specie adatte al nuovo contesto climatico sia nella cura degli alberi già presenti. Un passo avanti importante, ricorda Coldiretti, è arrivato con la circolare del Ministero del Lavoro dello scorso febbraio, che ha aggiornato – su richiesta dell’associazione – le misure di sicurezza nei lavori su alberi eseguiti con funi.
Non sono solo le città a richiedere attenzione. Federforeste evidenzia come il 38% del territorio nazionale sia oggi coperto da foreste, una superficie aumentata del 20% negli ultimi trent’anni. Ma l’espansione non è sinonimo di buona salute: abbandono, mancata manutenzione e incuria stanno favorendo incendi, dissesto idrogeologico e perdita di biodiversità.
Il problema principale è l’assenza di una gestione attiva: l’Italia preleva dai boschi solo il 27% del loro potenziale legnoso, contro una media europea del 64%. Un prelievo così basso non favorisce l’equilibrio della foresta, che tende ad accumulare materiale secco e quindi rischi, diventando più fragile e meno produttiva.
Federforeste propone interventi di cura come diradamenti selettivi e creazione di fasce tagliafuoco, insieme alla necessità di superare la frammentazione fondiaria attraverso consorzi e forme associative capaci di garantire una governance unitaria. Un ruolo cruciale in questo scenario è svolto dagli oltre 10 mila boscaioli e aziende agricole forestali attivi sul territorio, custodi di competenze fondamentali per la tutela dell’ecosistema boschivo nazionale.
Sia Coldiretti sia Federforeste chiedono un cambio di passo deciso: più verde e meglio gestito nelle città, più manutenzione e governance nelle foreste. In occasione della Giornata degli Alberi, l’obiettivo è ricordare che piante e boschi non rappresentano solo una risorsa ambientale, ma un investimento strategico per salute, sicurezza, qualità dell’aria, tutela del territorio e benessere delle generazioni future.