08.11.2025
Unire la forza dei territori al cambiamento culturale per dire basta alla violenza sulle donne. È questo l’obiettivo del protocollo d’intesa firmato a Bologna tra Coldiretti e la Fondazione Una Nessuna Centomila, che dà vita a una collaborazione strategica tra il mondo agricolo e quello della cultura e dell’impegno sociale. L’accordo, siglato al Villaggio Coldiretti dal presidente nazionale Ettore Prandini e dalla presidente della Fondazione Giulia Minoli, avvia un […]
Unire la forza dei territori al cambiamento culturale per dire basta alla violenza sulle donne. È questo l’obiettivo del protocollo d’intesa firmato a Bologna tra Coldiretti e la Fondazione Una Nessuna Centomila, che dà vita a una collaborazione strategica tra il mondo agricolo e quello della cultura e dell’impegno sociale.
L’accordo, siglato al Villaggio Coldiretti dal presidente nazionale Ettore Prandini e dalla presidente della Fondazione Giulia Minoli, avvia un percorso comune che attraverserà città, campagne, scuole, mercati e comunità, mettendo al centro le donne, i loro diritti e la loro dignità.
Il protocollo prevede azioni congiunte di educazione al rispetto e all’affettività, sensibilizzazione contro la violenza di genere e reinserimento lavorativo per donne vittime di abusi, grazie al coinvolgimento di tutte le articolazioni del sistema Coldiretti: Donne Coldiretti, Fondazione Campagna Amica, Terranostra, Filiera Agricola Italiana e Consorzio Birra Italiana.
Saranno realizzate campagne di informazione pubblica, progetti formativi per i giovani e percorsi di autonomia economica femminile attraverso l’inserimento in imprese agricole e sociali.
“Il contrasto alla violenza di genere non può essere delegato a pochi, ma deve diventare una responsabilità condivisa e quotidiana – dichiara Giulia Minoli, presidente della Fondazione Una Nessuna Centomila –.
In Coldiretti abbiamo trovato un interlocutore concreto e radicato nei territori, capace di unire sensibilità e azione. È un’unione che dà valore alla terra e alla cultura, al lavoro e alla cura”.
Anche Coldiretti sottolinea il valore sociale dell’iniziativa.
“Mettiamo in campo la forza delle nostre imprese e la capillarità della rete Coldiretti per costruire, insieme alla Fondazione Una Nessuna Centomila, un percorso di cambiamento reale fondato su educazione, lavoro e dignità” – dichiarano il presidente Ettore Prandini e il segretario generale Vincenzo Gesmundo.
“Questa alleanza nasce dalla volontà di affrontare una grave emergenza sociale, coinvolgendo tutto il sistema Coldiretti: dalle Donne Coldiretti ai mercati, dalle aziende alle scuole. Un’azione corale che promuove una cultura del rispetto e della responsabilità. Con questo progetto vogliamo dare un contributo concreto alla libertà femminile, al fianco di chi ogni giorno costruisce una società più giusta e inclusiva”.
Dal protocollo nasce “Libeera”, la prima birra da filiera agricola interamente femminile. Un progetto simbolo di rispetto, libertà e rinascita, realizzato con il supporto del Consorzio Birra Italiana, della Filiera Agricola Italiana e della Fondazione Campagna Amica.
Il nome, un gioco di parole tra libera e beer, racconta l’idea di una libertà che si coltiva e si condivide, sorso dopo sorso. Ogni fase della produzione – dalla coltivazione alla trasformazione – è curata da imprenditrici agricole italiane che hanno unito competenze, creatività e identità territoriali per dare vita a una birra bionda, fresca e leggera, ispirata allo stile saison.
Tra le protagoniste del progetto:
Il team tecnico è guidato da Ersilia D’Amico (Birrificio Del Vulture – Basilicata) con il supporto di Giovanna Merloni, Cristiana Pichini, Marta Pinna e Chiara Tarana, a rappresentare l’Italia intera.
Libeera si fonda su tre pilastri:
L’etichetta racconta questo impegno: su ogni bottiglia sono riportati il numero 1522, il QR code per le donazioni e una sintesi del progetto. I colori oro e magenta evocano libertà e rinascita, mentre la grafica raffigura una donna che si libera da una gabbia, simbolo di forza e speranza.
Per ogni bottiglia venduta, 20 centesimi vengono devoluti alla Fondazione Una Nessuna Centomila, trasformando ogni acquisto in un atto concreto di solidarietà.
“Questa birra non è solo il frutto di una filiera tutta al femminile, ma il simbolo dell’impegno collettivo di Coldiretti, che unisce qualità, identità e responsabilità sociale” – afferma Mariafrancesca Serra, presidente Donne Coldiretti.
“Con questa iniziativa rafforziamo un percorso già avviato: dalle Fattorie della Tenerezza, che accolgono e formano donne vittime di violenza, alla campagna #ColtiviamoIlRispetto, fino ai progetti Lavoro e Libertà. Questa birra racconta un’economia che include, una filiera che sostiene, un’agricoltura che si fa alleata dei diritti. La libertà femminile si coltiva ogni giorno, insieme”.
Con Libeera e il nuovo protocollo Coldiretti – Una Nessuna Centomila, l’agricoltura italiana si fa motore di cambiamento sociale, dando voce alle donne, promuovendo il rispetto e costruendo opportunità di vita e lavoro.
Un brindisi simbolico, che parla di dignità, solidarietà e rinascita, nel segno della terra, del lavoro e della libertà.