27.11.2024
Nell’antichità era utilizzato come sostentamento per gli uomini, grazie al suo grande potere energetico
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La carruba è il frutto del Carrubo, un albero sempreverde spontaneo diffuso nell’area mediterranea e originario della Siria, tende infatti a prosperare in climi secchi e aridi. Fu portato in Sicilia probabilmente dai popoli arabi. Questo albero dioico, ossia con i fiori che permettono di riconoscere se la pianta è maschio o femmina, raggiunge solitamente un’altezza compresa tra i 5 e i 7 metri ma può superare anche i 10, è una pianta rustica, poco esigente, che cresce anche in terreni aridi e poveri, anche molto calcarei, sopporta molto bene i climi caldi ma soffre il freddo. Nell’antichità era utilizzato come sostentamento per gli uomini, grazie al suo grande potere energetico, mentre ora è stato un po’ dimenticato, è anche chiamato “Pane di San Giovanni” perché si dice che il Santo se ne nutriva durante i suoi lunghi periodi di ascesi nel deserto. I frutti possono essere utilizzati come surrogato del cioccolato per chi è allergico al cacao e nascondono tantissime proprietà: sono un alimento dimagrante, astringente, antiemorragico, antiacido, antisecretivo gastrico. I minerali presenti sono rappresentati da potassio, calcio, sodio, fosforo, magnesio, zinco, selenio e ferro. Sono presenti, inoltre, le vitamine del gruppo B, vitamina C, vitamina E, K e J e folato alimentare.
La raccolta avviene fino alla fine di ottobre quando le carrube assumono il colore scuro intenso.
Forse non tutti sanno che la parola “carruba” in Arabo vuol dire carato, e infatti probabilmente questo seme sempre omogeneo nel peso e nelle dimensioni veniva usato come unità di misura per l’oro.
L’azienda agricola Mammana Corrado di Noto vende la carruba nel mercato di Campagna Amica di Siracusa e Avola.