14.04.2014

?Pomodori “fai da te” dalla terra alla tavola

?Qualche consiglio utile per coltivarli al meglio in terrazzo o in balcone. Ora è il momento giusto

Cominciamo un viaggio attraverso alcuni dei prodotti che possiamo coltivare sul nostro orto tra aprile e maggio. Dopo i consigli del vademecum che vi permette di creare un orto personale in casa sul terrazzo o in balcone, concentriamoci sulle coltivazioni partendo dai pomodori.
Il pomodoro non è una pianta molto esigente e questo facilita il vostro compito. Per la scelta della varietà da piantare, alcune delle più adatte ai vasi sono sicuramente quelle della varietà Cal-J (i frutti si conservano a lungo sulla pianta) e Principe Borghese (che genera frutti molto dolci).

Il semenzaio. Una volta fatta la scelta, il passo successivo riguarda la semina. Ovviamente, per quelli che decideranno di “saltare” questo passaggio per motivi di tempo o dedizione, basterà comprare delle piantine già pronte e trapiantarle. Per tutti gli altri, invece, in questo periodo si può cominciare a seminare in semenzaio coperto o in vasetti di torba. La cosa importante, anzi fondamentale, è che le piantine vengano diradate quanto prima e quando quelle rimaste avranno circa 5 foglie andranno trapiantate in un vaso più grande in modo da far affondare le radici prima del trapianto definitivo che deve avvenire per la fine del mese circa (l’altezza delle piante dovrà essere di circa 20 cm). Man mano che la pianta crescerà, sarà importante fissare lo stelo a dei sostegni (graticci, bambù eccetera) eliminando man mano i ricacci laterali così da evitare l’effetto giungla.
Il terreno. Quello più adatto è di medio impasto e un mix di argilla e humus. Da ricordarsi che il pomodoro ha bisogno di una concimazione di macerato d’ortica. L’innaffiatura deve essere regolare (intensificando nelle giornate più calde). Da evitare assolutamente che i pomodori si spacchino.
La raccolta. Passati un paio di mesi è il momento di raccogliere i vostri frutti. Della serie “dalla terra alla tavola”, il pomodoro quando è maturo andrebbe colto e mangiato subito, così da non perderne il sapore.
Un po’ di storia. Il pomodoro ha origine nel “nuovo mondo” e inizialmente i suoi frutti avevano piccole dimensioni. In Italia è arrivato successivamente, sotto forma di varietà di colore giallo. È stato un frutto molto discusso a cui sono state date diverse interpretazioni: per un periodo è stato considerato tossico e quindi confinati negli orti botanici, poi catalogato come afrodisiaco e rinominato “pomo-d’amore”. Insomma, un inizio “sofferto” prima della consacrazione in cucina arrivata con la rivoluzione francese.

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