03.03.2014
?Aumentano del 67% gli acquisti in vendita diretta nel 2013. Sono 15 milioni gli italiani che lo scorso anno hanno comprato nei mercati degli agricoltori
Aumentano del 67 per cento gli acquisti degli italiani nei mercati degli agricoltori, in netta controtendenza con l’andamento negativo dei consumi alimentari, in calo del 4 per cento nel 2013 a causa della crisi. È quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base di un rapporto elaborato dalla Fondazione Campagna Amica, dopo che il premier Matteo Renzi ha impegnato il Governo ad “ascoltare i mercati rionali e non solo quelli finanziari”.
Nel 2013 ben 15 milioni di italiani hanno fatto la spesa nei mercati degli agricoltori, con un aumento del 25 per cento in un solo anno e ad aumentare notevolmente è stato anche il valore medio degli acquisti. Con un fatturato complessivo stimato in 1,5 miliardi di euro nel 2013, la vendita diretta dai produttori agricoli è dunque l’unica forma di distribuzione commerciale in crescita sostenuta nel tempo della crisi. Sono oltre 1.200 mercati in tutte le regioni grazie a Fondazione Campagna Amica che ha realizzato la più vasta e capillare rete di vendita realizzata dagli agricoltori del mondo con fattorie, botteghe e mercati che coinvolgono 28mila agricoltori e con prodotti coltivati su circa 280mila ettari, in aumento del 40 per cento nel 2013.
Nei mercati degli agricoltori di Campagna Amica si trovano prodotti locali del territorio, messi in vendita direttamente dall’agricoltore nel rispetto di precise regole comportamentali e di un codice etico ambientale, sotto la verifica di un sistema di controllo di un ente terzo. I mercati degli agricoltori promuovono la conoscenza della stagionalità dei prodotti, ma anche la filosofia del km zero, con i cibi in vendita che non devono percorrere lunghe distanze, riducendo le emissioni in atmosfera dovute alla combustione di benzina e gasolio. Gli effetti si fanno sentire anche sugli sprechi che vengono ridotti per la maggiore freschezza della frutta e verdura in vendita che dura anche una settimana in più, non dovendo rimanere in viaggio per tanto tempo. Oltre a ciò, svolgono una importante azione di recupero di varietà a rischio di estinzione. Si stima che almeno 100 varietà vegetali definite minori – tra frutta, verdura, legumi, erbe selvatiche e prodotti ottenuti da almeno 30 diverse razze di bovini, maiali, pecore e capre allevati su scala ridotta – trovino sbocco nell’attuale rete di mercati e delle botteghe degli agricoltori.
I prodotti più acquistati nei farmer’s market sono la verdura, la frutta, i formaggi, i salumi, il vino, il latte, il pane, le conserve di frutta, la frutta secca, i biscotti e i legumi, ma non manca l’interesse per i prodotti non alimentari, come ad esempio gli agricosmetici.