Agriturismi

29.10.2021

PNRR e agriturismo, una grande opportunità per le imprese e per la ripartenza delle aree rurali

Un importante risultato voluto da Coldiretti che ha sostenuto e accompagnato la costruzione della misura d’intervento, contribuendo a individuare gli strumenti più adatti e funzionali per il rilancio del settore

La notizia dell’approvazione del nuovo decreto legge per l’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – PNRR –  nel quale è stato inserito un pacchetto di aiuti alle imprese del settore turistico, incluso l’agriturismo, in poche ora ha fatto il giro del web ed è stato accolto con grande entusiasmo e soddisfazione.

Un importante risultato voluto da Coldiretti che ha sostenuto e accompagnato la costruzione della misura d’intervento, contribuendo a individuare gli strumenti più adatti e funzionali per il rilancio del settore.

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza comincia dunque ad assumere forma concreta. Il pacchetto di misure contenuto nel provvedimento, infatti, in coerenza con gli obiettivi complessivi da raggiungere punta, tra l’altro, a migliorare l’offerta ricettiva italiana e può contare su una dotazione di 2,4 miliardi di euro.

Nel decreto in particolare è previsto il riconoscimento di un credito di imposta, a favore, degli agriturismi, delle imprese alberghiere, degli stabilimenti termali e balneari, dei porti turistici, dei parchi tematici, delle fiere e dei congressi. Il credito di imposta sarà riconosciuto nella misura del 80% delle spese sostenute, in relazione a interventi conclusi entro il 31 dicembre 2024, per lavori finalizzati all’incremento dell’efficienza energetica delle strutture, alla riqualificazione antisismica e all’eliminazione delle barriere architettoniche. Sarà possibile utilizzare il credito d’imposta in compensazione nel Modello F24 per il pagamento di imposte e contributi. In alternativa, il contributo potrà essere ceduto a terzi. È inoltre previsto il riconoscimento di un contributo a fondo perduto dell’importo massimo di 40.000 euro, che potrà essere incrementato di ulteriori 30.000 euro qualora gli interventi per la digitalizzazione e l’innovazione tecnologica delle strutture turistiche coprano almeno il 15% dell’investimento complessivo. L’incremento è invece fissato a 20.000 euro per l’imprenditoria femminile e giovanile (under 35) e a 10.000 euro per le imprese operanti nel Mezzogiorno.

Il Ministero del Turismo ha previsto anche la creazione di una sezione speciale del Fondo di garanzia PMI appositamente dedicata ad agriturismi e alle altre imprese del settore e di un fondo rotativo per il sostegno alle imprese e agli investimenti di sviluppo. Le risorse destinate alla sezione speciale del Fondo di garanzia PMI saranno riservate: per il 40% alle imprese del Sud; per il 30% alla creazione di nuove attività da donne e giovani under 35. Viene poi istituito anche un fondo di rotazione che garantirà il 35% delle spese e dei costi ammissibili nel limite di 40 milioni di euro per il 2022 e il 2023 e di 50 milioni di euro per ciascuno degli anni successivi, con una riserva del 50% degli interventi a supporto degli investimenti di riqualificazione energetica e innovazione digitale.

È utile ricordare i due grandi obiettivi del PNRR:

  1. Riparare i danni economici e sociali della crisi pandemica.
  2. Contribuire ad affrontare le debolezze strutturali dell’economia italiana (gli ampi e perduranti divari territoriali, il basso tasso di partecipazione femminile al mercato del lavoro, la debole crescita della produttività, i ritardi nell’adeguamento delle competenze tecniche, nell’istruzione e nella ricerca).

Obiettivi da raggiungere attraverso un piano coerente di investimenti e riforme, che vedono nel decreto di recentissima approvazione le prime concrete azioni per il rilancio economico post-pandemia, il potenziamento dell’occupazione, il superamento delle tante criticità – anche precedenti all’emergenza sanitaria – che hanno rallentato lo sviluppo del Paese, in particolare delle aree rurali.

L’agriturismo, in quanto risorsa turistica, oltre che agricola, sempre in crescita fino al 2020 e – come tutto il settore turistico – fortemente penalizzato dalla pandemia (-41% arrivi e -34% presenze rispetto al 2019), è necessariamente e inevitabilmente interessato.

L’agriturismo è coinvolto nella strategia di valorizzazione turistica dei paesaggi rurali, soprattutto attraverso il recupero del patrimonio edilizio delle campagne, la promozione dei centri abitati minori, la diffusione nei territori rurali delle connessioni internet a banda larga, oggi strumento fondamentale per restare competitivi sul mercato. Inoltre l’agriturismo rappresenta un potente sostegno alla transizione ecologica dell’agricoltura essendo, nelle aziende agricole-agrituristiche, decisamente più diffusi i metodi di produzione biologica, attività e iniziative a salvaguardia della biodiversità e più in generale pratiche per la tutela dell’ambiente.

L’agriturismo è anche un potente mezzo di consolidamento dell’economia e dell’occupazione nelle aree rurali nell’offerta dei tanti servizi (ristorazione, degustazioni, attività enogastronomiche, attività didattiche, sociali, ricreative, sportive, culturali, ecc.) che i visitatori e i turisti cercano nelle campagne italiane, rappresentando dunque anche una importante leva sociale, in termini di animazione e contrasto ai diffusi fenomeni di spopolamento ed emarginazione delle zone rurali.

In tutti questi ambiti e nell’ottica del supporto e del sostegno all’imprenditorialità rurale e multifunzionale, l’impegno e le attività portate avanti da Coldiretti, Campagna Amica e Terranostra, che hanno costruttivamente sostenuto gli indirizzi strategici e operativi delle misure del PNRR previste per l’agriturismo.

L’agriturismo dunque non poteva restare escluso dalle misure d’intervento previste e dai provvedimenti approvati dal Consiglio dei Ministri il 27 ottobre, che hanno come obiettivo quello di raggiungere ulteriori 8 dei 51 milestone e target il cui conseguimento è previsto, secondo il PNRR, entro il 31 dicembre prossimo.

Gli 8 obiettivi sono:

1. Fondo per la ripresa e la resilienza Italia – Il fondo è peraltro necessario a consentire il finanziamento di progetti di turismo sostenibile.

2. Garanzie per il finanziamento nel settore turistico – La disposizione prevede l’istituzione, nell’ambito del fondo di garanzia per le PMI, di una sezione speciale turismo.

3. Riconoscimento di crediti di imposta per le imprese turistiche e la digitalizzazione delle agenzie di viaggio e i tour operator – La norma prevede un credito di imposta nella misura dell’80% per l’incremento dell’efficienza energetica e la riqualificazione antisismica, l’eliminazione delle barriere architettoniche, la realizzazione delle piscine termali e la digitalizzazione delle strutture turistiche. Sono previsti anche contributi a fondo perduto fino a 40mila euro.

4.Istituzione di un fondo rotativo imprese per il sostegno alle imprese – Con questo fondo si consente la concessione di contributi per interventi di riqualificazione energetica, sostenibilità ambientale e innovazione digitale.

5. Modifica all’iter di approvazione dei contratti di programma – Si accelera l’iter con il quale si approvano i contratti di programma di Rfi – Rete ferroviaria italiana.

6. Riforma spending review – Si rafforza il ruolo del Ministero dell’economia e delle finanze nel presidio dei processi di monitoraggio e valutazione della spesa anche per supportare le altre amministrazioni centrali.

7. Esperti per l’attuazione del PNRR – Le norme prevedono il conferimento di incarichi di collaborazione per il supporto ai procedimenti amministrativi per la realizzazione del Piano. È una norma abilitante propedeutica al conseguimento del target che sarà raggiunto con le procedure di assunzione.

8. Legge disabilità – Viene approvata una legge quadro sulla disabilità

Focus turismo (decreto legge)

Il “pacchetto Turismo” del PNRR ammonta complessivamente a 2,4 miliardi. Per essere operativo, lo schema ha bisogno di una componente normativa (quella appunto contenuta nel Decreto legge approvato) e di una parte che verrà introdotta attraverso atti amministrativi.

I 2,4 miliardi sono divisi in: 

  • 1.786 milioni per un Fondo nazionale del Turismo, che comprende sei diversi interventi:
    • 500 milioni: credito d’imposta (80%) e fondo perduto per le imprese turistiche;
    • 98 milioni: per sostenere la digitalizzazione delle agenzie di viaggio e tour operator;
    • 500 milioni: per attivare un Fondo con la partecipazione Ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef) e Banca europea per gli investimenti (Bei) per l’ammodernamento delle strutture ricettive, interventi per la Montagna, sviluppo di nuovi itinerari turistici;
    • 358 milioni, destinati ad un Fondo di garanzia per sostenere il tessuto imprenditoriale e sviluppare nuove professionalità;
    • 180 milioni: fondo perduto e attivazione di un Fondo rotativo della Cassa Depositi e Prestiti (Cdp) per ammodernamento strutture, eliminazione barriere architettoniche, riqualificazione ambientale;
    • 150 milioni: per il Fondo nazionale per il Turismo, gestito con Cdp, per rafforzare strutture e valorizzare assets immobiliari. 

I diversi interventi potranno avvalersi di una leva finanziaria in grado di ampliare il sostegno economico destinato agli operatori ed allargare così la platea dei beneficiari:

  • 114 milioni per attivare il Digital Tourism hub, vale a dire una piattaforma digitale per aggregare on line l’offerta turistica nazionale;
  • 500 milioni per il progetto Caput Mundi, vale a dire interventi per sostenere l’offerta turistica in vista del Giubileo. 

Fonte: Presidenza del Consiglio dei Ministri

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