11.10.2025

Carmelo Troccoli: costruire fiducia per un nuovo modello di cooperazione internazionale

Un modello di cooperazione internazionale fondato su fiducia, associazioni e comunità

Il Direttore Generale della Fondazione Campagna Amica e della World Farmers Markets Coalition riflette sulle lezioni apprese nei progetti di Cooperazione Internazionale.

In occasione della Terza Assemblea Generale, durante seconda giornata, all’interno della Fao, durante il Panel: “Sviluppare sistemi alimentari locali nella regione MENA (Medio Oriente e Nord Africa)” il Direttore Generale di Fondazione Campagna Amica e della World Farmers Markets Coalition è intervenuto per ripercorrete i momenti dell’apertura dei mercati, realizzata grazie al MAMi Project finanziato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale italiano, implementato da CIHEAMBari, con Coldiretti, Fondazione Campagna Amica e la World Farmers Markets Coalition.

Nel percorso che la World Farmers Markets Coalition (WFMC) e la Fondazione Campagna Amica hanno intrapreso negli ultimi anni, una cosa è diventata chiara fin dall’inizio: non può esistere cooperazione internazionale senza fiducia reciproca.

Ogni progetto, ogni esperienza nei territori, nasce da un rapporto umano autentico, fondato sulla stima, sull’ascolto e sulla volontà di costruire insieme. È solo attraverso questa fiducia che la WFMC e la Fondazione Campagna Amica hanno potuto sviluppare azioni concrete, superando confini culturali e ostacoli burocratici.

Condividere, non imporre

La seconda grande lezione è che la cooperazione internazionale non consiste nell’imporre modelli, ma nel condividere conoscenze ed esperienze.
Non si costruiscono farmers markets dall’alto, ma insieme alle comunità locali, riconoscendo e valorizzando chi opera sul territorio.

In questo, il ruolo delle associazioni è stato ed è fondamentale.
Le associazioni sono più forti dei singoli: uniscono, rappresentano e rendono possibile il cambiamento.
Lo abbiamo visto in Egitto, dove – nonostante le difficoltà – la determinazione dei partner locali, sostenuta dalla WFMC e dalla Fondazione Campagna Amica, ha permesso di realizzare il primo mercato contadino del Paese. Un risultato che dimostra come la fiducia e la perseveranza possano superare qualsiasi barriera.

La forza della fiducia

Un esempio emblematico è quello del Libano: grazie a un rapporto di collaborazione sincero con le associazioni locali, è stato possibile avviare un progetto anche in assenza dei requisiti burocratici iniziali.
Le istituzioni italiane hanno compreso che era più importante iniziare a costruire piuttosto che attendere tempi incompatibili con le urgenze del territorio.

È questo, secondo Carmelo Troccoli, il vero modello di cooperazione “all’italiana” promosso da WFMC e Fondazione Campagna Amica: un modello flessibile e umano, che mette le persone e le comunità al centro, andando oltre la burocrazia per creare valore reale.

Lezioni dai territori

Ogni Paese ha offerto un insegnamento.
In Kenya, dove il concetto di farmers market era sconosciuto, la collaborazione con le associazioni agricole locali ha dato vita a un movimento nuovo, inclusivo e partecipativo.
In Egitto e Libano, la resilienza delle associazioni ha dimostrato che il cambiamento è possibile anche nei contesti più fragili.
In Tunisia, invece, le difficoltà incontrate hanno insegnato che è necessario saper ripartire, continuando a collaborare solo con chi condivide davvero la visione di un sistema alimentare locale e sostenibile.

La WFMC e la Fondazione Campagna Amica continueranno a impegnarsi su questo fronte, perché ogni ostacolo rappresenta anche un’occasione di crescita.

Essere leader nei propri territori

La World Farmers Markets Coalition non è un’organizzazione per chi vuole semplicemente aprire un banco o una tenda. È una rete globale dedicata a chi vuole essere leader nella costruzione di sistemi locali del cibo, nei propri villaggi, città e Paesi. Chi entra nella World Farmers Markets Coalition lo fa perché crede in una visione globale fondata su radici locali: perché vuole cambiare il proprio territorio partendo dal valore del cibo, dell’agricoltura e delle relazioni umane.

E la pace, di cui tanto si parla, non si costruisce con le parole, ma attraverso azioni concrete e responsabilità condivisa.

Guardando avanti

La World Farmers Markets Coalion e la Fondazione Campagna Amica ringraziano tutti coloro che hanno creduto e contribuito a questo percorso.
Un ringraziamento speciale va a Enrico Azzone, per il lavoro e il sostegno di questi anni, e a Biagio, nuovo direttore del Ciheam di Bari, che continuerà a guidare questo cammino con passione e visione.

Il viaggio non si ferma qui.
Ogni mercato contadino che nasce nel mondo è un nuovo passo verso un obiettivo comune: ricostruire i sistemi locali del cibo e restituire al cibo il suo valore umano, sociale e culturale.

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