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17.03.2021

Italia leader nell’agricoltura green

Si classifica nel 2020 al primo posto in Europa per valore aggiunto con 31,3 miliardi di euro davanti a Francia e Spagna

L’impegno annunciato dal presidente del Consiglio Mario Draghi per “promuovere un’agricoltura migliore, filiere produttive sostenibili e stili di vita salutari” vede l’Italia svolgere un ruolo di leadership grazie ai primati green conquistati a livello globale. È quanto afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel commentare positivamente l’annuncio delle Nazioni Unite e del Governo italiano del pre-Vertice sui sistemi alimentari del 2021 che si terra a Roma dal 19 al 21 luglio 2021.

La scelta dell’Italia è un riconoscimento dei primati dell’agricoltura italiana che è più green e biodiversa d’Europa con 312 specialità Dop/Igp/Stg riconosciute a livello comunitario e 415 vini Doc/Docg, 5.155 prodotti tradizionali regionali censiti lungo la Penisola, la leadership nel biologico con 80mila operatori, 40mila aziende agricole impegnare nel custodire semi o piante a rischio di estinzione e il primato della sicurezza alimentare mondiale con il maggior numero di prodotti agroalimentari in regola per residui chimici.

L’agricoltura italiana si classifica nel 2020 al primo posto in Europa per valore aggiunto con 31,3 miliardi di euro davanti a Francia (30,2 miliardi di euro) e Spagna (29,3 miliardi di euro), anche se pesano gli effetti dell’emergenza sanitaria. Con la pandemia si è aperto uno scenario di riduzione degli scambi commerciali, accaparramenti, speculazioni e incertezza per gli effetti dei cambiamenti climatici che spinge la corsa dei singoli Stati ai beni essenziali per garantire l’alimentazione delle popolazione.

La conferma della strategicità del settore con i prezzi dei prodotti alimentari che a febbraio 2021 hanno raggiunto a livello mondiale il massimo da quasi sette anni trainati dalle quotazioni in aumento per zucchero, oli vegetali, cereali, latte e carne, sulla base dell’Indice Fao dei prezzi dei prodotti alimentari, che ha raggiunto un valore medio di 116 punti, che rappresenta un incremento del 2,4% rispetto a gennaio, del 26,5% sull’anno precedente e il valore massimo dal luglio 2014.

L’aumento delle quotazioni conferma che l’allarme globale ha fatto emergere una maggior consapevolezza sul valore strategico rappresentato dal cibo e dalle necessarie garanzie di qualità e sicurezza ma anche le fragilità presenti in Italia sulle quali occorre intervenire per difendere la sovranità alimentare, ridurre la dipendenza dall’estero per l’approvvigionamento in un momento di grandi tensioni internazionali e creare nuovi posti di lavoro.

Per cogliere una opportunità unica abbiamo elaborato e proposto per tempo progetti concreti immediatamente cantierabili per l’agroalimentare con una decisa svolta verso la rivoluzione verde, la transizione ecologica e il digitale in grado di offrire un milione di posti di lavoro green entro i prossimi 10 anni” conclude il Presidente della Coldiretti Ettore Prandini che invita a non trascurare nel Recovery plan le opportunità che vengono dalle campagne.

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