20.10.2020
Grazie alla ricerca iniziata due anni fa, più di 400 prodotti agricoli sono stati inseriti all’interno della lista dei Sigilli di Campagna Amica: prodotti unici, a rischio scomparsa se non fosse per l’impegno di agricoltori custodi, prodotti che trovano largo spazio all'interno dei nostri farmers' markets
Ci sono sempre stati, ma forse non ce ne eravamo accorti. Come sempre i tesori si nascondono sotto gli occhi. E così grazie alla ricerca iniziata due anni fa già più di 400 prodotti agricoli sono stati inseriti all’interno della lista dei Sigilli di Campagna Amica: prodotti unici, a rischio scomparsa se non fosse per l’impegno di agricoltori custodi. In molti parlano di biodiversità, meno di biodiversità agricola, pochissimi quelli che provano a tutelarla e probabilmente solo Campagna Amica a portarla facilmente sulle tavole degli italiani!
È questa la vera rivoluzione che ci vantiamo di aver portato nella società italiana. Oltra a enunciare l’importanza della tutela dei questo importante patrimonio, sentiamo, come non mai, l’urgenza di tradurre tale impegno dalle parole ai fatti. La valorizzazione e perciò la vendita possono trasformare molti prodotti da “oggetti da museo” in beni quotidiani, in tal caso, cibo di qualità.
Campagna Amica è nata grazie all’impegno di Coldiretti che oggi racchiude in sé il meglio dell’agricoltura nazionale. Non solo. È la prima organizzazione mondiale che, sotto il medesimo marchio, organizza mercati strutturati e una rete di vendita diretta omogenea in tutta Italia. I numeri parlano chiaro: 7.158 aziende agricole, 1000 mercati di vendita diretta, 2.353 agriturismi.
Per descrivere quest’impegno nella conservazione della biodiversità agricola utilizzeremo un’espressione forte: non è conservazione fatta nei “salotti”, ma nel lavoro quotidiano della terra! Prima di norme, regolamenti e studi di ogni tipo viene lo sforzo di questi agricoltori custodi. Prima che qualche intellettuale giustamente sottolineasse i valori della biodiversità e qualche politico decidesse di dare degli indirizzi di gestione di questo patrimonio, c’erano e ci sono i contadini che con la loro passione e dedizione hanno permesso la conservazione di tale ricchezza. Oggi gli stessi contadini sono i protagonisti della valorizzazione, attraverso la vendita diretta, dei prodotti stessi.
Così giungiamo al nocciolo della questione.
La presenza dei mercati di vendita diretta, i farmers’ markets, consente la commercializzazione di prodotti che non potrebbero avere, per loro natura, sbocchi nella grande distribuzione e nella vendita al dettaglio in negozi di quartiere. Solo la raccolta o l’allevamento di piccole quantità in aziende familiari può giustificare interesse verso queste rarità. E nel dialogo con il consumatore si assiste alla valorizzazione prima culturale e poi economica dei sigilli di Campagna Amica. Le parole dell’agricoltore spiegano la storia e il valore di coltivazioni o allevamenti di nicchia. In una ricerca del 2018 Coldiretti e Ixé hanno sottolineato come pezzi significativi della popolazione italiana (circa il 40%) e degli imprenditori agricoli (83%) sarebbero ben contenti di avere un marchio relativo alla biodiversità che possa segnalare i prodotti in tal senso tutelati e commercializzati.
Nei mercati di Campagna Amica non abbiamo atteso e oggi i banchi in cui trovare un custode dei Sigilli di Campagna Amica sono riconoscibili dalla targa.
Veniamo ad un secondo aspetto che va inserito necessariamente nella tematica. La protezione di questi prodotti spesso significa tutelare il contesto agricolo in cui avviene la coltivazione o l’allevamento. Oggi una delle emergenze più evidenti è la distruzione degli ambienti naturali, la cementificazione, l’erosione. L’agricoltura di piccole fattorie immerse e facenti parte del paesaggi agro- silvo – pastorale è necessaria per ospitare specie selvatiche dal grande valore ecologico. Tanto per fare un esempio si pensi alle tante specie di aironi che seguono le mandrie e le greggi alla ricerca di cibo e protezione. Ebbene all’atto di acquisto di un Sigillo di Campagna Amica presso un farmer market non solo acquistiamo un bene ma tuteliamo un paesaggio naturale. Impediamo infatti che gli agricoltori custodi siano costretti ad abbandonare le loro campagne in cerca di un futuro più certo e dignitoso. Attenzione: questo fenomeno è decisamente in aumento nel mondo. In Italia fortunatamente esiste la risposta a tale distorsione. L’agricoltura ancora resiste perché resistono gli agricoltori. Tale resistenza è permessa dallo sbocco commerciale garantito dai mercati di Campagna Amica.
Altro aspetto: la società cambia se i protagonisti delle nostre campagne raccontano i loro prodotti salvati. Il fattore educativo – didattico è fondamentale. Questo incontro con il consumatore può scardinare la modalità d’acquisto compulsivo, distante, inconsapevole. Nel dialogo troviamo la chiave per il famoso “voto con il portafoglio”. Oggi il consumatore attento può decidere le “linee di futuro” della società in cui vive. Il suo acquisto ci parla e ci può raccontare cosa egli desidera: un acquisto “qualunquista” o riconosciuto, etico, di valore? La biodiversità nascosta nei prodotti agricoli fa parte decisamente della seconda opzione.
In conclusione non è possibile pensare i mercati di Campagna Amica senza il valore aggiunto della biodiversità che da tema biologico diviene aspetto economico e sociale: una nuova cultura della vendita e dell’acquisto.