15.10.2020
Il mercato non è solo il luogo della spesa consapevole, ma è anche uno spazio dove si incontrano socialità, esperienze agricole, culturali e turistiche
I mercati di Campagna Amica veicolano anche esperienze turistiche, che partono dall’enogastronomia, ma non si esauriscono con questa, al contrario proiettano verso i luoghi, la cultura e le persone, da cui i prodotti agricoli provengono. Un mercato di Campagna Amica infatti racchiude tanti significati e altrettante proposte sulle risorse naturali, agricole, alimentari e tradizionali dei luoghi, facendo dell’ospite un protagonista “attivo” del territorio, della sua cultura, delle sue produzioni, della sua vitalità.
Il mercato da sempre costituisce uno dei principali punti di riferimento della realtà urbana, con un ruolo fondamentale della formazione stessa delle città. Sin dal V secolo A.C. ai tempi dell’antica Grecia il mercato si svolgeva nell’agorà, la piazza principale, il centro economico, commerciale e religioso delle città. Nelle città dell’impero romano nel III sec. A.C., la carne, il pesce e le verdure si compravano al macellum. Attraversando il medioevo, dove i mercati riempivano le piazze e le logge delle città, fino ai nostri giorni, non esiste nella storia un centro urbano in cui non sia presente un mercato, uno spazio dove si incontrano individui accomunati tutti dallo stesso bisogno primario: scambiare beni per la sopravvivenza.
Il mercato dunque ha sempre avuto un ruolo importante nella società, da spazio destinato alla distribuzione di cibo e oggetti, a luogo di appartenenza culturale, punto d’incontro e di relazioni/conversazioni tra persone, produttori e consumatori, contadini e cittadini.
I mercati continuano a essere parte integrante dello scenario urbanistico e sociale delle città, in quanto luoghi dove soddisfare bisogni primari, attraverso relazioni dirette con i produttori, ma anche luoghi dove soddisfare bisogni di socialità, di scoperta, di conoscenza, dove vivere esperienze multi-sensoriali… cioè luoghi di turismo (anche per i residenti oltre che per i turisti visitatori temporanei delle città). I mercati contadini, i mercati di prodotti a km zero e delle tipicità locali sono espressione di una buona relazione città-campagna, una relazione che attraverso il cibo innesca legami culturali, sociali, tra persone e territori, e favorisce interazioni di luoghi e identità.
I mercati degli agricoltori costituiscono infatti una componente fondamentale dell’attrattività turistica di una città, connotandola di autenticità, in quanto luoghi reali (da sempre presenti), non messi in scena, e in quanto vetrina dei tanti turismi che offrono i luoghi di origine di prodotti e produttori agricoli che ne animano gli spazi. Un piccolo e variegato universo di prodotti tradizionali, a denominazione d’origine, biologici, autoctoni, sigilli di biodiversità … in rappresentanza di un altrettanto vario universo di territori e identità culturali.
Passeggiare in un mercato vuol dire fare un tour enogastronomico tra territori e comunità rurali, conoscere direttamente le persone che ci accoglieranno nei loro agriturismi, o che ci indicheranno gli itinerari da fare a piedi, in bici o accompagnandoci a cavallo, le stesse persone che da generazioni coltivano e producono secondo tradizione quel cibo che troviamo sui banchi dei mercati.
Dunque non c’è da stupirsi se su uno dei principali portali mondiali del turismo – Tripadvisor – nel 2018 nella classifica delle 25 esperienze più votate al mondo, al primo posto c’era la “Lezione di cucina e pranzo in un casolare toscano con tour del mercato locale di Firenze”, che ha superato le arrampicate sui ponti di Sydney e i tour sulle scogliere della Great Ocean Road in Australia o ancora i tornei di sumo a Tokyo e la visita delle catacombe di Parigi. E nel 2020 il Mercato di Campagna Amica del Circo Massimo di Roma viene annoverato come Travellers’ Choice Best of the Best 2020 (premio annuale riconosciuto in base alle recensioni, i punteggi e i luoghi salvati che i viaggiatori condividono in tutto il mondo per riconoscere le attrazioni migliori in assoluto), trovandosi tra nella parte alta nella classifica delle sezioni “Cose da fare a Roma” e “Shopping a Roma”.
Con la sua Rete Campagna Amica ha rafforzato il ruolo dei mercati riportandoli al centro della vita sociale di moltissime città e quartieri, accorciando le distanze fisiche e culturali tra luoghi di produzione e luoghi di consumo, rafforzando le relazioni tra mondo urbano e rurale, sostenendo la cultura della sana alimentazione, della difesa dell’ambiente e al tempo stesso di forme di turismo intelligente – oggi più che mai, con le attenzioni che ci impone l’emergenza sanitaria – negli spazi aperti e non lontani da casa, delle campagne che circondano le nostre città.
a cura di Francesco Fratto