11.06.2018
Una ricetta innovativa che mette in risalto tutto il gusto del coniglio di Monferrato. L'ha ideata il nostro Paolo Novara
Nella terra di San Giovanni Bosco nasce un affettato innovativo e super leggero. “Nella terra intesa proprio come fattoria: qui il fondatore dell’Ordine dei Salesiani – racconta Paolo Novara – ha lavorato da garzone nel 1827. Ancora oggi un pilone vicino al pozzo dove lui tirava l’acqua, insieme a un gelso che ha più di 300 anni sotto il quale si soffermava all’ombra a chiacchierare, ne ricordano la presenza, a pochissimi passi dal suo santuario”.
È il Monferrato che dà il nome anche al coniglio tipico di queste zone che, grazie a un progetto innovativo finalista di Oscar Green 2017, è stato salvato dal rischio estinzione. Paolo ne fa due tesi universitarie: una per la salvaguardia e l’altra per la realizzazione di un affettato super leggero che nobilitasse la parte meno venduta dell’animale. Il taglio anteriore, oggi disossato e componente di base di questo preziosissimo affettato.
La quasi inesistenza di grasso insieme alla nobiltà delle carni ne fanno un prodotto innovativo e a forte mercato. Oltre a rivolgersi a quanti per ragioni di salute non possono mangiare affettato di maiale, si rivolge anche a chi ci rinuncia per motivi religiosi. Ma anche agli sportivi e a chi sposa stili di vita fondati sul benessere. Qui oltre a quello umano, si pensa anche al benessere animale. È in questa fattoria che nascono infatti, insieme all’università, le nuove gabbie per conigli, più ampie e confortevoli.
Ma Cascina Campora è una destinazione accogliente anche per i turisti. È situata in collina ed offre la possibilità di escursioni all’abbazia romanica di Santa Maria Vezzolano, alla basilica e alla casa di San Giovanni Bosco e ad altre interessanti chiese dei dintorni.