28.03.2018
La battaglia di Coldiretti e Campagna Amica ha già superato in meno di un mese le 70mila firme. Firmare e far firmare è un dovere di tutti
Nonostante i passi in avanti fatti sulla trasparenza e qualità dei prodotti alimentari, ad oggi un cibo su quattro commercializzato in Italia è a rischio di contraffazione in quanto non è sottoposto all’obbligo di indicare l’origine degli ingredienti in etichetta. Per questo motivo, ogni giorno rischiano di finire nel piatto alimenti di bassa qualità e origine incerta, che mettono a rischio la salute, come dimostrano i ripetuti allarmi alimentari.
Un’etichetta trasparente permette di contrastare quelle imitazioni dei prodotti italiani che ogni anno sottraggono 60 miliardi di euro alla nostra economia. Permette inoltre di prevenire le pratiche commerciali sleali, rafforzare la lotta alle agromafie e difenderci dalle grandi multinazionali del cibo che hanno interesse ad occultare l’origine delle materie prime.
Per questo motivo Coldiretti e Campagna Amica stanno promuovendo una petizione per fermare il cibo falso, proteggere la salute, tutelare l’economia, bloccare le speculazioni e difendere l’agricoltura italiana. La raccolta di firme rivolta al Presidente del Parlamento Europeo si sostiene sia online sul sito www.stopcibofalso.coldiretti.it che nei mercati agricoli di Campagna Amica di tutta Italia.
Al momento la petizione ha raggiunto 70.000 firme; l’obiettivo è di arrivare a 100.000 entro il 15 Aprile, data in cui verrà approvato dalla Commissione Europea un regolamento che rischia di fare un passo indietro dal punto di vista della trasparenza dei prodotti e delle tutele dei consumatori. Il testo completo della petizione è caricato sul sito ufficiale della campagna (www.stopcibofalso.coldiretti.it) da cui si può sostenere e condividere l’appello.