22.02.2018
L’efficienza energetica, una priorità per la UE
L’efficienza energetica è oggi considerata dall’Unione Europea la priorità d’azione per combattere i cambiamenti climatici. Il quadro per il clima e l’energia 2030, adottato nell’ottobre 2014, fissa tre obiettivi principali da conseguire entro l’anno indicato:
• una riduzione almeno del 40% delle emissioni di gas a effetto serra (rispetto ai livelli del 1990)
• una quota almeno del 27% di energia rinnovabile
• un miglioramento almeno del 27% dell’efficienza energetica
Questi obiettivi sono stati adottati sulla base del pacchetto per il clima e l’energia 2020 che fissava al 20% la riduzione dei consumi di energia primaria a livello dell’intera Unione Europea.
Il Rapporto Eurostat ha evidenziato che nel 2016 in Europa il consumo di energia primaria, cioè la domanda totale di energia di un paese, si allontanava del 4% dall’obiettivo dell’efficienza energetica da raggiungere entro il 2020. Dal 1990, primo anno per il quale sono disponibili dei dati, questo scarto è fluttuato molto per stabilizzarsi negli ultimi due anni al 4% sopra l’obiettivo fissato. Il consumo di energia finale, cioè il totale di energia consumata dagli utilizzatori finali, si è attestato invece a un più 2% rispetto all’obiettivo UE.
Nel 2016 il consumo interno lordo di energia dell’Unione Europea, ossia la quantità di energia necessaria per soddisfare l’insieme del consumo interno, è arrivata 1641 Mtep con un calo del 10,8% rispetto al livello record di circa 1840 Mtep registrato nel 2006, ma un aumento del 6,1% rispetto al livello del decennio 1996-2006.
Rispetto all’uso di energie rinnovabili, l’Eurostat ha evidenziato che nel 2016 la quota di energia da fonti rinnovabili nel consumo finale lordo ha raggiunto il 17%, a 3 punti dal target fissato al 2020. Si tratta di un valore esattamente doppio rispetto ai dati registrati nel 2014 (8,5%), primo anno per il quale i dati sono disponibili.