È iniziata la scuola e bisogna subito pensare a cosa mettere nello zainetto dei bambini per il break mattutino. Le merende devono essere variate e stuzzicanti ed è bene che contengano vitamine e minerali, molto utili nel periodo autunnale in cui i bambini si affaticano molto.
Ecco qualche idea per una merenda tutta naturale.
Frutta fresca. Va data ai bimbi chiusa in un contenitore ermetico, già tagliata a pezzi piccoli e conservata in carta da forno. Vanno benissimo, ad esempio, mele a pezzetti, pere, uva, mirtilli, susine, purché si tratti sempre frutta locale e di stagione.
Frutta secca. Uva passa, nocciole, mandorle, noci e arachidi non salate sono perfette da mettere in un piccolo contenitore ermetico. Basta solo non esagerare: 30-40 grammi sono sufficienti.
Frutta disidratata. È importante controllare che sia senza troppi zuccheri aggiunti, e comunque la quantità giusta non deve superare i 2-3 pezzetti di media misura.
Oltre alla buona frutta nelle sue molteplici varianti, sì assolutamente a prodotti fatti davvero in casa: torte alla frutta o allo yogurt, i panini farciti con formaggi e insaccati del territorio, ma anche prodotti da forno fatti a regola d’arte.
Per quanto riguarda le merende, spesso si scelgono senza prestare sufficiente attenzione alla qualità degli ingredienti e alla preparazione, tendendo a sovrastimarne o sottostimarne il contenuto calorico. Ad esempio, i prodotti casalinghi sicuramente danno più fiducia ed è bene utilizzarli, ma spesso alcuni di essi sono percepiti erroneamente come più naturali e quindi più sani. Un pezzo di pizza, un panino imbottito o una fetta di torta fatta in casa, se carichi di grassi per dare un sapore più appetitoso, possono avere un contenuto calorico decisamente maggiore rispetto a quello di un qualunque prodotto da forno. Il trancio di pizza – che in genere i bambini amano molto – può contenere in media dalle 300 alle 500 calorie per un quadrato di circa 15-20 cm, in funzione del tipo di ingredienti (se farcita oppure no) e della quantità di grassi utilizzati. E, comunque, è sempre la dimensione della porzione ad incidere maggiormente sul valore energetico degli alimenti.
A cura di Giorgio e Caterina Calabrese