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08.05.2020

Spesa contadina, riaprono i mercati di Campagna Amica

Con la Fase 2 è ripartita oltre la metà dei farmers’ market su territorio nazionale. Un momento atteso da quasi sei italiani su dieci

La spesa contadina è crollata in Italia del 61% per effetto del lockdown che ha limitato gli spostamenti dei consumatori e costretto alla chiusura di mercati degli agricoltori e agriturismi. È quanto emerge da un’analisi Coldiretti/Ixè presentata in occasione dell’avvio della Fase 2 dell’emergenza sanitaria con la riapertura dei farmers ‘market di Campagna Amica in tutta Italia nel primo weekend dopo il lungo periodo di quarantena che ha costretto gli italiani nelle case e stravolto i consumi alimentari con il boom negli acquisti di conserve di tonno (+17%), ortaggi surgelati (+28%) e legumi in scatola (+36%) secondo elaborazioni su dati Ismea.

Un momento atteso da quasi sei italiani su dieci (59%) che hanno fatto la spesa dal contadino almeno una volta al mese nell’ultimo anno in frantoi, malghe, cantine, aziende, agriturismi o mercati degli agricoltori per acquistare prodotti locali, freschi e di stagione a chilometro zero direttamente dai produttori.

Con la Fase 2 è ripartita oltre la metà dei farmers’ market per una rete di Campagna Amica che mette a disposizione delle famiglie circa 1.200 mercati contadini a livello nazionale sia all’aperto che al chiuso con una varietà di prodotti che vanno dalla frutta alla verdura di stagione, dal pesce alla carne, dall’olio al vino, dal pane alla pizza, dai formaggi fino ai fiori per una spesa annua che prima dell’emergenza ha raggiunto i 2,5 miliardi di euro. Ora è atteso a breve il via libera alla riapertura per la ristorazione e l’alloggio per i 24mila agriturismi spesso situati in zone isolate della campagna in strutture familiari con un numero contenuto di posti letto e a tavola e con ampi spazi all’aperto dove è più facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza.

La riapertura dei mercati contadini è una opportunità anche per l’82% degli italiani che con l’emergenza sanitaria sugli scaffali cercano prodotti Made in Italy per sostenere l’economia ed il lavoro dei territori secondo Coldiretti/Ixè. Nei mercati e negli agriturismi di Campagna Amica sono state adottate tutte le precauzioni per garantire la sicurezza con la disponibilità di disinfettanti, l’invito a non toccare la merce e ingressi contingentati per evitare affollamenti, ma anche iniziative per la consegna a domicilio della spesa. L’arrivo delle famiglie fra i banchi degli agricoltori è un passo importante verso la normalità con i consumi che lasciano la “spesa di guerra” con scatolette e surgelati per un ritorno a una dieta mediterranea di prodotti freschi da sempre simbolo di salute e lunga vita.

Nei mercati dei contadini è possibile anche trovare specialità del passato a rischio di estinzione che sono state salvate grazie all’importante azione di recupero degli agricoltori e che non trovano spazi nei normali canali di vendita dove prevalgono rigidi criteri dettati dalla necessità di standardizzazione e di grandi quantità offerte. L’alta qualità dei prodotti più freschi, saporiti e genuini è la principale ragione di acquisto diretto dall’agricoltore per il 71% degli italiani, seguita dalle garanzie di sicurezza e dalla ricerca di prodotti locali che salgono sul podio delle motivazioni seguite dalla convenienza economica, secondo l’Indagine Coldiretti/Ixè.

Le vendite dirette in Italia garantiscono lavoro e futuro a oltre 20mila persone con i mercati che oltre a essere luogo di acquisto diventano anche occasioni di educazione e cultura sono un aiuto concreto per contrastare la tendenza allo spopolamento dei centri urbani dove chiudono negozi e botteghe con evidenti effetti negativi legati alla taglio dei servizi di prossimità, ma anche un indebolimento del sistema relazionale, dell’intelaiatura sociale e spesso anche della stessa sicurezza.

Acquistare prodotti a chilometri zero è un segnale di attenzione al proprio territorio, alla tutela dell’ambiente e del paesaggio che ci circonda, ma anche un sostegno all’economia e all’occupazione locale in un momento di difficoltà” ha concluso il presidente della Coldiretti Ettore Prandini.

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