18.02.2020
Sostenibilità e riciclo dei materiali sono le possibilità che porterebbero a una riduzione di emissioni
I dati dell’International Energy Agency evidenziano che il sistema energetico è caratterizzato da grandi contraddizioni. In primo luogo la promessa di garantire accesso universale all’energia è disattesa per quasi un miliardo di persone che di fatto ne sono ancora prive. C’è poi un divario tra le recenti evidenze scientifiche, che ritengono necessario ridurre velocemente le emissioni di gas serra, e i dati relativi alle emissioni derivanti dal settore energetico che nel 2018 hanno toccato un altro massimo storico. Infine c’è ancora una grande distanza tra le aspettative di una rapida transizione energetica guidata dalle fonti rinnovabili e un sistema che nei fatti resta ancora dipendente dalle fossili.
Ciò che ci aspetta se il mondo continuasse a muoversi lungo la traiettoria attuale, senza apportare alcuna modifica alle politiche in vigore e alle abitudini in uso è piuttosto scoraggiante.
Guardando al 2040, la domanda di energia cresce dell’1,3% l’anno e cresce anche la richiesta di servizi energetici, nonostante i miglioramenti raggiunti in termini di efficienza. Nel 2018 i consumi di energia sono aumentati in modo significativo (+2,3%) e quasi un quinto della crescita dei consumi a livello mondiale è ascrivibile alle estati più calde che hanno determinato una maggior richiesta di energia per il raffreddamento, e alle ondate di gelo, che hanno generato un maggior fabbisogno di riscaldamento nei periodi invernali. Lo scenario che si verrebbe a creare se tutto rimanesse così causerebbe un inarrestabile aumento delle emissioni derivanti dal settore energetico e genererebbe crescenti tensioni su quasi tutti gli aspetti della sicurezza energetica.
Un altro scenario possibile è quello che tiene conto delle iniziative politiche annunciate e degli obiettivi dichiarati dai governi a livello internazionale. La domanda di energia aumenterebbe dell’1% l’anno fino al 2040 e la maggior parte di questa crescita verrebbe soddisfatta da fonti energetiche a basse emissioni di carbonio, come ad esempio il fotovoltaico, e dal gas naturale. Tuttavia lo slancio verso la diffusione di tecnologie pulite non sarebbe comunque sufficiente a compensare gli effetti della crescita economica e demografica prevista su scala mondiale. L’analisi sulla popolazione urbana evidenzia che per le città con rapida crescita a livello mondiale le questioni legate alla pianificazione, progettazione, governance, materiali utilizzati nell’edilizia, opzioni di trasporto avranno sempre più un’importanza cruciale per la loro capacità di incidere sullo scenario energetico globale.
Solo uno scenario “sostenibile” ci può permettere di raggiungere pienamente gli obiettivi di sviluppo legati all’energia, contenendo i più possibile l’aumento della temperatura mondiale tenendola ben al di sotto dei 2°C. Per avviarsi su questa strada è importante che avvenga una forte accelerazione nel conseguimento dei miglioramenti di efficienza energetica. Non basta quindi investire in fonti rinnovabili, ma è necessario un impegno concreto nella progettazione, utilizzo e riciclo di materiali come l’acciaio, l’alluminio, il cemento, la plastica. Approcci innovativi includono anche il ricorso a tecnologie digitali che consentano di concentrare la domanda di elettricità nella fascia oraria meno costosa e a minor densità emissiva, abbassando così le bollette dei consumatori, contribuendo al bilanciamento del sistema e alla riduzione delle emissioni.
La portata dei fabbisogno energetici mondiali fa sì che non ci siano soluzioni semplici o univoche: le emissioni si possono ridurre significativamente solo unendo gli sforzi, gli interventi e l’impegno dal singolo individuo, ai singoli stati, al mondo intero.
FONTI
World Energy Outlook 20198 – International Energy Agency