I CONSIGLI DI GIORGIO CALABRESE
03.06.2019
Utilizzato già nell'antica Roma come maschera di bellezza, questo ortaggio è ricco di acqua e flavonoidi, utili contro la perdita di memoria
Il cetriolo Cucumis sativus è originario, con ogni probabilità prima dall’Himalaya, e poi, dalla Cina e dal vicino Oriente. Per certo si sa che il cetriolo viene coltivato in India da 3000 anni. Lo conoscevano anche gli Egiziani che lo resero noto a Greci e Romani. Appartenente alla famiglia delle Cucurbitacee, è una pianta a ciclo biologico annuale e una specie molto esigente in temperatura minima 14°C.
Il fusto ha consistenza erbacea con superficie ricca di peli, strisciante o parzialmente rampicante. Il frutto è un peponide di forma allungata di lunghezza tra i 10 e i 40 cm a sezione circolare, l’epidermide ha colore uniforme o striato. I tessuti del mesocarpo bianco-verdastri sono acquosi e croccanti a volte amarognoli (nelle vecchie cultivar) l’endocarpo è costituito da una ridotta placenta, generalmente con 12 file di semi. La raccolta dei cetrioli è scalare durante tutta l’estate e si raccolgono ancora immaturi altrimenti perderebbero il loro sapore.
I frutti di dimensioni ridotte, non oltre i 10 cm assumono il nome di cetriolini e sono destinati all’industria alimentare per la trasformazione in sottaceti. Subiscono prima un passaggio in una salamoia e poi vengono conservati sott’aceto. Le varietà più diffuse sono il Cetriolino di Pozzuoli e il Piccolo Parigi.
Il cetriolo è ricco di acqua (oltre il 96%) e contiene mucillagini e steroli vegetali (utili contro il colesterolo, soprattutto se mangiato con la buccia che contiene queste benefiche sostanze in gran quantità, e secondo alcuni studi anche antitumorale).
Nel cetriolo è inoltre presente una sostanza importantissima per chi vuole dimagrire: l’acido tartarico, che fa sì che una parte dei carboidrati ingeriti nello stesso pasto, e non immediatamente utilizzata, non si trasformi in adipe, ma venga eliminata dall’organismo attraverso l’intestino.
Un altro punto di forza di questo ortaggio è la presenza di flavonoidi con proprietà antinfiammatorie che contrastano l’invecchiamento delle cellule del cervello e sono utili contro la perdita della memoria.
Grazie al loro contenuto di silicio, i cetrioli possono anche contribuire ad alleviare i sintomi della fibromialgia e della sindrome da stanchezza cronica. I cetrioli svolgono poi un ruolo fondamentale nella prevenzione della ritenzione idrica e della cellulite, che spesso affliggono le donne: consumare cetrioli in insalata, soprattutto durante il ciclo mestruale, può essere un ottimo antidoto al gonfiore tipico della ritenzione idrica e alle tossine che si accumulano nei vari distretti dell’organismo a causa della difficoltà a eliminare i liquidi in eccesso.
Il cetriolo contiene azulene, lo stesso principio attivo della camomilla con azione antinfiammatoria e decongestionante. In particolare, questa sostanza si rivela utile negli stati infiammatori della tiroide (tiroiditi) e nelle infiammazioni che rendono più difficile eliminare la ritenzione e la cellulite.
Il suo succo è ricco di zolfo ed è eccellente per la cura della pelle. Non a caso già nell’antica Roma le donne lo usavano come maschera di bellezza e, ancora oggi, il cetriolo è uno tra i vegetali più utilizzati in cosmesi; la polpa e il succo, infatti, schiariscono la cute, decongestionano e idratano. Tagliato a fette e applicato sul volto, schiarisce la pelle e attenua le imperfezioni regalando freschezza al volto.
a cura di Giorgio e Caterina Calabrese