24.01.2019
In ambito rurale è l’approccio con cui una comunità affronta il cambiamento, mantenendo inalterati quei caratteri identitari che per secoli hanno garantito la sostenibilità della vita in campagna
La resilienza esprime la capacità di un sistema sociale di affrontare il cambiamento senza perdere la propria “identità”, di equilibrare e ri-equilibrare nel tempo il rapporto tra natura e cultura, tradizione ed innovazione senza precludersi alle trasformazioni ma mantenendo sempre salde le proprie radici, la propria storia, il tessuto connettivo che sostiene la vita quotidiana, gli scambi sociali, il sistema simbolico della collettività[1]. In ambito rurale la resilienza è l’approccio con cui una comunità affronta il cambiamento, mantenendo inalterati quei caratteri identitari che per secoli hanno garantito la sostenibilità della campagna, applicando modelli agro-ecologici per la produzione di cibo che preservino la ricchezza dei suoli, degli ecosistemi ed il benessere delle persone, diventando così i custodi della biodiversità. Questo permette alle famiglie di resistere e riprendersi dai disastri ambientali come alluvioni, siccità o conflitti, riducendo la sofferenza umana e l’impatto economico. La resilienza, e a sua volta l’agro-ecologia, promuovono un nuovo approccio di vita, basato e costruito sul concetto di locale in quanto, oltre ad essere risposta, è anche prevenzione della crisi ambientali e sociali. L’agricoltura familiare è la protagonista indiscussa di questo processo, poiché cerca di preservare i prodotti alimentari tradizionali, contribuendo a un’alimentazione equilibrata e difendendo, a livello mondiale, l’agrobiodiversità e l’utilizzo sostenibile delle risorse naturali. La conoscenza approfondita della propria terra e la capacità di gestirla in modo sostenibile, permettono ai piccoli agricoltori di migliorare molti servizi ecosistemici, trasformandosi così in un’opportunità per rafforzare le economie locali, soprattutto se associate a politiche specifiche destinate alla tutela sociale e al benessere delle comunità.
Gli agricoltori, in quanto custodi dell’agricoltura, delle sementi, delle risorse naturali e della conoscenza tradizionale, riducono la loro dipendenza dal mercato attraverso l’applicazione di sistemi agricoli che diventano ecologicamente, socialmente ed economicamente sostenibili. In questo senso l’agricoltura industriale non ha solo contribuito a danneggiare l’ambiente, ridurre i nutrienti nelle colture, aumentare i problemi di salute, incidere pesantemente sul cambiamento climatico, ma ha anche tentato di schiacciare modelli alternativi di produzione agroalimentare. Inoltre, nonostante la sfida di produrre abbastanza cibo per tutti sia stata vinta da questo sistema, le statistiche dimostrano i limiti intrinsechi del sistema alimentare attuale, con l’impossibilità di garantire l’accesso ad un cibo sano per tutti. Secondo gli ultimi dati Fao il numero di persone che soffrono la fame nel mondo è tornato ad aumentare, passando dai 795 milioni del 2015 a 815 del 2016 (11% della popolazione mondiale). Le principali cause di questo aumento sono proprio i violenti conflitti e gli shock climatici[2]. I danni ambientali prodotti da un sistema e da politiche sconsiderate mettono in discussione la capacità dei nostri ecosistemi di produrre abbastanza cibo per sfamare una popolazione mondiale che nel 2050 avrà superato il 9 miliardi di persone[3]. L’unica reale risposta rimane quindi l’agricoltura familiare.
Di fondamentale importanza è inoltre il coinvolgimento dei cittadini che hanno un ruolo essenziale nell’orientare l’industria agro-alimentare. Ed è proprio in questo contesto che si inserisce il lavoro svolto dalla Fondazione Campagna Amica: attraverso i suoi mercati locali vengono proposti prodotti che conservano la biodiversità nostrana, promuovendo un processo di sviluppo sostenibile a livello ambientale, sociale ed economico.
[1]Capineri C., Celata F., de Vincenzo D., Dini F., Randelli F., Romei P. ( a cura di), Memorie Geografiche: Oltre la Globalizzazione. Resilienza/Resilience, Società di Studi Geografici, Firenze, 2014 http://www.societastudigeografici.it/pdf/Memorie_Geografiche2014.pdf
[2] FAO, State of Food Insecurity in the World. Building resilience for peace and food security, 2017.
[3] Actionaid, Rising to the challenge: Changing Course to Feed the World in 2050, 2013.