22.05.2018
Un imprenditore agricolo, per favorire la tutela della biodiversità, può ricorrere alla piantumazione di diverse specie o alla rinuncia di erbicidi
L’eterogeneità ambientale sembrerebbe garantire la sopravvivenza delle specie caratteristiche delle aree agricole. Essa si può perseguire assumendo alcuni comportamenti e avviando delle politiche adeguate. È necessario privilegiare quelle aziende che come obiettivo hanno l’incremento dell’eterogeneità ambientale attraverso:
– la piantumazione di diverse specie;
– il mantenimento, dove presenti, dei lembi naturali residui;
– il ripristino delle pratiche antiche più rispettose dell’ambiente;
– l’utilizzo di muretti a secco, siepi e filari d’alberi invece di muri e reti metalliche;
– la rinuncia all’utilizzo sfrenato di erbicidi, antiparassitari e fertilizzanti.
Attualmente l’agricoltura vive momenti di crisi e necessita di politiche che la rilancino. Si parla spesso di Ogm o di altri sistemi che permetterebbero di foraggiare un mondo affamato e di rilanciare l’economia. Spesso però queste nuove tecniche non considerano gli aspetti ambientali e il conto che a lungo andare la natura potrebbe presentare. È necessario stringere un nuovo patto con essa puntando alla qualità dei prodotti nel rispetto dei tempi e degli spazi naturali, mantenendo un elevato grado di eterogeneità nelle nostre campagne. Solo così si potrà ancora ascoltare il canto delle allodole e delle cappellacce camminando in primavera in mezzo ai campi.
Ci sono alcuni interventi che un imprenditore agricolo può mettere in campo per favorire la tutela della biodiversità nel territorio ove ricade la sua azienda. La filosofia alla base di una tale scelta è da ritrovarsi nella consapevolezza che non è l’azienda a contenere diversi ambienti, piante e animali, ma bensì è la natura che ospita l’attività aziendale. Perciò il nostro imprenditore agricolo è certo che più proteggerà l’ambiente in cui l’azienda è inserita, più proteggerà la propria attività. Spesso, a fronte di sacrifici e “impedimenti” che la tutela della biodiversità può comportare, ci sono dei servizi che essa porta sconosciuti o dati per scontati. Senza contare che nell’ottica della multifunzionalità in agricoltura la bellezza, il gusto, i profumi donati dalla biodiversità sono un valore aggiunto per l’impresa che ne voglia far tesoro (fattorie didattiche, vendita diretta, agriturismo).
Proviamo a far degli esempi di interventi che possono essere messi in campo:
– Muretti a secco: in molti contesti questi interventi di ingegneria tradizionale permettono la sopravvivenza di molte specie di piante e animali rappresentando veri corridoi e luoghi di riposo e protezione. Naturalmente offrono anche stabilità dei terreni soprattutto se molto ripidi.
– Ripristino di siepi e filari: spesso questi micro ecosistemi sono cancellati dall’intensificazione dell’agricoltura che in nome del massimo profitto elimina tutti gli ostacoli alle lavorazioni. Esse rappresentano vere oasi per piccoli animali e per la flora spontanea. Si pensi ad esempio al caso delle api. È perciò utile il loro mantenimento ai margini dei campi.
– Mantenimento di stagni, laghetti e zone umide: fondamentali per l’irrigazione diventano luoghi di stazione e in alcuni casi di nidificazione per molti uccelli, anfibi e rettili. Nella migrazione dell’avifauna possono funzionare come “stepping stone” ossia luoghi di ristoro e riparo nelle tappe del lungo viaggio verso i luoghi di svernamento o nidificazione. In tal senso tali luoghi diventano fondamentali nell’ottica delle reti ecologiche (si veda ad esempio il caso dell’Adda – Martesana);
– Attenzione nel restauro di casali, silos etc.: si consideri che questi luoghi sono fondamentali per alcune famiglie o specie di uccelli come irundinidi (rondini e balestrucci), rondoni, barbagianni e civette. Queste specie molto spesso sono indicatori di qualità ambientale e la loro presenza è senz’altro un ottimo segnale per l’ecosistema. Offrono inoltre un servizio all’azienda rappresentando un presidio per il controllo di animali potenzialmente dannosi (insetti e roditori principalmente).
Da quanto detto l’azienda agricola sostenibile, nell’ottica della multifunzionalità, non tiene nascosti i suoi segreti ma li condivide con gli organi di ricerca e di formazione.