PREPARA IL TUO ORTO
04.10.2017
L’ingrediente principale delle pozioni mitologiche e leggendarie ha proprietà anestetiche e spesso in autunno viene confusa per borragine
La mandragora è uno degli ingredienti principali per la maggior parte delle pozioni mitologiche e leggendarie: le radici sono caratterizzate da una peculiare biforcazione che ricorda la figura umana e insieme alle proprietà anestetiche ha probabilmente contribuito a far attribuire alla mandragola poteri sovrannaturali in molte tradizioni popolari. In questi giorni è venuta alla ribalta delle cronache in seguito all’annuncio da parte del ministero della Salute riguardante un richiamo per il ritiro dai supermercati di un lotto di spinaci millefoglie surgelati Bonduelle per “sospetta presenza di foglie di mandragora”. Citata da Machiavelli fino a Harry Potter, nell’antichità alla mandragora venivano accreditate virtù afrodisiache mentre nel medioevo qualità magiche e non è un caso che fosse inclusa nella preparazione di varie pozioni. È raffigurata in alcuni testi di alchimia con le sembianze di un uomo o un bambino, per l’aspetto antropomorfo che assume la sua radice in primavera. L’avvelenamento da verdure non commestibili è molto diffuso soprattutto nel periodo autunnale, quando molti appassionati si recano in campagna per raccogliere vari tipi di verdure: mandragora (Mandragora autumnalis), che è velenosa, viene spesso scambiata per borragine (Borago officinalis), che è commestibile e utilizzata per minestre, frittate, risotti e ripieno di ravioli.
È utile sapere che la mandragora si distingue dalla borragine per le foglie prive di peli e più piccole; si dice infatti che essa sia acaule, ossia mancante di fusto.